Microsoft cita Motorola (e Android) per violazione di brevetti

di Redazione 3

A pochi giorni dal debutto ufficiale di Windows Phone 7 (che potrebbe essere presentato il prossimo 11 ottobre), clamorose notizie arrivano dal quartier generale di Microsoft. Con un comunicato che ha gettato lo scompiglio nell’intero mercato mobile, il colosso di Redmond ha infatti annunciato una causa per violazione dei brevetti contro Motorola, che sarebbe rea di aver usato, senza permesso, delle tecnologie Microsoft nei suoi smartphone con Android.

I brevetti tirati in ballo da Microsoft sono nove, tutti relativi alla sincronizzazione di e-mail/calendari/contatti, alla programmazione di appuntamenti, e alle notifiche sullo stato del segnale e della batteria del telefono. Eccoli elencati tutti:

  • Brevetti n. 5,579,517 e 5,758,352 denominati “Common name space for long and short filenames” relativi al numero di caratteri previsti nei nomi dei file, che fino all’uscita di Windows 95 non poteva essere maggiore di 8.
  • Brevetto n. 6,621,746 riguardante la gestione delle memorie Flash.
  • Brevetto n. 6,826,762 denominato “Radio interface layer in a cell phone with a set of APIs having a hardware-independent proxy layer and a hardware-specific driver layer” relativo all’uso dei moduli radio e dei modem nei dispositivi mobili.
  • Brevetto n. 6,909,910 denominato “Method and system for managing changes to a contact database” relativo al modo in cui vengono registrati contatti e numeri telefonici.
  • Brevetto n. 7,644,376 denominato “Flexible architecture for notifying applications of state changes” relativo al modo in cui le applicazioni interagiscono con le notifiche.
  • Brevetto n. 5,664,133 denominato “Context sensitive menu system/menu behavior” relativo ai menu contestuali.
  • Brevetto n. 6,578,054 denominato “Method and system for supporting off-line mode of operation and synchronization using resource state information” relativo alla sincronizzazione di dati tra dispositivi mobili e server.
  • Brevetto n. 6,370,566 denominato “Generating meeting requests and group scheduling from a mobile device” relativo alla pianificazione di appuntamenti su smartphone.

La decisione di citare in giudizio Motorola, Microsoft l’ha giustificata spiegando che Microsoft Exchange ActiveSync, una sua tecnologia proprietaria, sincronizza e-mail e contatti proprio come gli smartphone el colosso americano. E stesso discorso vale per le notifiche sullo stato della batteria e del segnale.

L’arringa difensiva del gigante di Redmond termina, poi, con un riferimento alla causa di Oracle a Google, che – in sostanza – dimostrerebbe la propensione di Android alla violazione dei brevetti.

Come andrà a finire questa nuova telenovela del mondo informatico? Non contate di scoprirlo presto, ma di sentirne parlare sì. Molto spesso.

[Via | Neowin | Unwired View]

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