Mobile payments, in Italia qualcosa si muove

di Silvio Spina Commenta

Già da tempo si parla di mobile payments e delle tecniche per lo sfruttamento del cellulare come metodo di pagamento in alternativa al denaro cartaceo e alle carte. Un sistema che è già consolidato in alcuni paesi (come ad esempio il Giappone) e che sta suscitando un enorme interesse anche per le grandi aziende operanti nei sistemi bancari, ma non solo. Nel nostro paese il sistema dei pagamenti tramite cellulare non si è ancora affermato, ma qualcosa si sta muovendo velocemente. Interessanti le dichiarazioni rilasciate dall’Antitrust qualche giorno fa’ riguardo alle carte prepagate delle banche, considerate dall’autorità garante come troppo onerose per i consumatori, soprattutto a causa delle commissioni, viste come troppo alte dall’organismo di controllo.

Le soluzioni sono molteplici, ma l’Antitrust pone l’attenzione soprattutto sull’alta diffusione della telefonia mobile in Italia: circa 80 milioni di sim card prepagate, che significano più di una scheda telefonica a testa per ogni cittadino italiano. Il quadro nazionale appena descritto rappresenta un terreno più che fertile per il lancio dei pagamenti elettronici mobili e una valida alternativa alle carte ricaricabili.

Sono tantissimi i progetti in fermento, come Obopay di Nokia o i servizi di micropagamento che verranno lanciati presto da Vodafone e OneBip. L’Italia, con i suoi numeri e le sue percentuali di penetrazione della telefonia mobile in rapporto alla popolazione, sarà sicuramente uno dei punti cardine delle strategie commerciali future in tal senso.

Sfruttando il sempre maggiore interesse della clientela verso le modalità di pagamento mobile e verso Internet, le grandi aziende potranno dare davvero del filo da torcere alle società bancarie, cosi da stimolare la concorrenza nel settore e rendere i prezzi sempre più bassi. Ancora non si hanno informazioni certe su quali siano i primi progetti che verranno lanciati in Italia nei prossimi mesi. Non appena sapremo qualcosa in più vi faremo sapere.

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