Cellulari e Social Network: 17 “regole d’oro” da ENISA

di Michele Baratelli Commenta

Con il crescente successo degli smartphone, i telefonini intelligenti in grado di accedere a internet, sempre più persone si collegano ai social network in mobilità. Un trend destinato a crescere. Entro il 2013, secondo recenti studi, il numero di utenti internet dovrebbe raggiungere quota 2,2 miliardi, per una crescita di circa il 45% rispetto ai livelli attuali e più di un terzo degli utenti dell’Europa occidentale, fra 5 anni, navigheranno il web dal telefonino. Molti però non pensano che, proprio come accade sul web, la navigazione mobile presenta una serie di incognite per la sicurezza dei dati come il furto di identità, la fuga di informazioni, la lesione della reputazione, soprattutto se per accedere a internet si usa un telefonino aziendale.

Per informare gli utenti sui rischi e le minacce associate all’uso dei Social Networks tramite dispositivo mobile, l’agenzia europea per la sicurezza delle reti – ENISA (European Network and Information Security Agency) – ha presentato oggi un nuovo report dal titolo “Online as soon as it happens”, indicando le 17 “regole d’oro” su come contrastare tali rischi.

La popolarità dei social networks spinge gli utenti a collegarsi a internet dal cellulare, agevolati anche dalle applicazioni già installate sui dispositivi (i cosiddetti servizi “on-deck”): attualmente sono 65 milioni le persone che accedono a Facebook dal cellulare e, come risulta da diverse analisi, questi utenti sono il 50% più attivi rispetto a quelli che accedono da una connessione fissa.

Il problema della tutela dei dati che si immettono su questi siti è quanto mai urgente, soprattutto perché, spiega Enisa, “…molti degli utenti dei Mobile Social Networks utilizzano il proprio telefono anche per gestire le e-mail professionali, i dati personali, i contatti, le fotografie e i codici di accesso”. Nel momento in cui si dovesse smarrire il dispositivo, dunque, in pericolo non sarebbero solo le informazioni personali, ma anche, in molti casi, dati aziendali sensibili, il cui furto provocherebbe danni di grave entità

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