Riduzione della “tassa di concessione governativa” in arrivo?

di Michele Baratelli Commenta

L’Italia, rispetto ad altri paesi europei e anche rispetto a tutti i paesi del mondo, ha un mercato della telefonia mobile molto “particolare”: ad ogni utente della telefonia mobile, in media, sono intestate più di tre schede sim e, se si guardano i numeri delle schede totali in circolazione, la cosa è davvero impressionante. Tutto ciò è il risultato di una politica “particolare” delle compagnie telefoniche che spesso, per aggiungere clienti e numeri al fatturato, regalano addirittura schede sim ricaricabili. L’italiano medio cerca di stare quanto più possibile alla larga dai contratti in abbonamento preferendo quindi l’utilizzo di numerose sim ricaricabili: basterà la riduzione della “tassa di concessione governativa” a cambiare questa situazione?

Apprendiamo che alcuni componenti dell’attuale maggioranza di Governo avrebbero intenzione di ridurre la “tassa di concessione governativa”. Questa “tassa” prevede il pagamento per le utenze private di 5.12 Euro mensili che si tramutano in ben 12.81 Euro mensili per l’utenza “business” solo per il semplice fatto di avere stipulato un contratto in abbonamento.

Forse proprio per questa ragione, tantissime persone si sono sempre tenute alla larga dalla sottoscrizione di un contratto in abbonamento, giudicando il pagamento di tale “balzello” un qualcosa di veramente eccessivo. Ben venga dunque l’abolizione della “tassa di concessione governativa”, anche se, a dire il vero, i gestori telefonici italiani, in quest’ultimo periodo, rimborsano tale tassa ai propri utenti pur di incrementare il numero degli abbonati.

Lasciando perdere i soliti discordi demagogici, crediamo che tale “tassa” vada abolita e che a questa abolizione segua “una limatina” in positivo delle tariffe proposte. Togliere questa tassa però, non farà cambiare immediatamente il mercato della telefonia italiana in quanto una sim ricaricabile è intesa come un qualcosa “dalla più semplice gestione e chiusura”.

Care compagnie telefoniche, ben vengano i contratti in abbonamento e pure delle “flat” appositamente studiate per tutte le possibili esigenze. Ricordando, con le dovute misure, quanto a suo tempo disse Massimo D’Azeglio “Fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani”, vi suggeriamo, o cari Gestori, di pensare a una burocrazia più snella e a tariffe migliori. Vedrete che cosi, dopo la riduzione (o abolizione) della “tassa di concessione governativa“, aumenteranno le persone che sceglieranno un abbonamento poiché riceveranno reali vantaggi.

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