Nokia: crollo nella Borsa di Helsinki

di Silvio Spina Commenta

Non è certo un buon periodo per i mercati mondiali: titoli che crollano, borse che annaspano, mancanza di fiducia per e tra le banche rendono il sistema economico planetario altamente instabile e il rischio recessione è sempre dietro l’angolo. Ovviamente il mercato della telefonia mobile non è esente da questa crisi generalizzata e se il colosso leader nella produzione del settore, la finlandese Nokia, comincia a perdere quota, i problemi sono davvero grossi.

I risultati pervenuti dalla Borsa di Helsinki nella seduta di qualche giorno fa rendono l’idea: un crollo di quasi l’8% dei titoli Nokia nell’ultimo trimestre di quest’anno, con una flessione di vendite del 5%. Risultati in negativo contro le aspettative iniziali del gruppo nord europeo, che perde anche una consistente quota di utili netti, riassunta efficacemente nella percentuale – 30%.

Gli analisti, invece, avevano previsto una sostanziale stabilità delle vendite rispetto ai risultati dello scorso anno che, purtroppo, non si è presentata. Insomma, sono dati altamente significativi anche per chi, come la maggior parte di noi, non è un economista e non si occupa quotidianamente di Borsa e di mercati.

Nokia, però, non sembra voler mollare e punta ad una ripresa per gli ultimi mesi di quest’anno. Secondo l’azienda, infatti, il segno negativo degli utili è dovuto sì ad una crisi economica globale, ma anche ad una politica abbracciata da Nokia già da qualche tempo per l’abbassamento dei prezzi dei terminali. Il colosso si aspetta una ripresa del mercato già dal prossimo trimestre e, quindi, un miglioramento dei risultati che rimetterebbero il gruppo in carreggiata.

Sarà davvero cosi? Nokia sembra particolarmente sicura e il suo il suo imminente esordio nel mercato dei touchscreen device potrebbe essere una delle armi con cui il gruppo punterebbe al rialzo. Bisognerà attendere, quindi, la fine dell’anno per capire se il tonfo in Borsa dell’azienda sia stato soltanto passeggero oppure il crollo dei principali mercati globali proseguirà inesorabilmente anche nel prossimo futuro.

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