Spot ingannevoli, anche Vodafone condannata

di Silvio Spina Commenta

Cari lettori, lo sappiamo tutti, le pubblicità riguardanti la telefonia mobile sono spesso al centro di interminabili discussioni e critiche, a causa delle modalità con cui i prodotti (tariffe, contenuti, promozioni) vengono sponsorizzati, veri e propri rebus su cui è facile sbagliare.

Non è sicuramente un luogo comune dire che sembrano fatte apposta per rendere tutto più confuso e difficile da comprendere. Basti pensare alle miriadi di spot su suonerie, wallpaper e giochi sponsorizzati quasi quotidianamente nei canali televisivi commerciali ad ogni ora del giorno e della notte.


Spot che danno ampio spazio grafico al prodotto e che mettono a scritte dalle dimensioni microscopiche le condizioni e i costi. Mancanza di spazio o un modo per lavarsi le mani ed avere cosi la possibilità di non essere considerati illegali? Difficile dare una risposta a questo interessante quesito.

Ma anche le compagnie telefoniche mobili non sono da meno. L’Authority per la concorrenza e il mercato, infatti, ha condannato l’operatore Vodafone Italia a pagare una mega sanzione di 250 mila euro per pubblicità ingannevole relativa al nuovo servizio di telefonia fissa denominato “Vodafone Casa Facile“, che avrebbe consentito agli utenti, secondo lo spot, di avere tutti i servizi fissi senza pagare alcun canone.

Un’affermazione vera, ma fino ad un certo punto: “Vodafone Casa Facile”, infatti è un’opzione molto più articolata e particolareggiata, che in alcuni casi, invece, prevede un canone di 3 euro mensili. Insomma, una mancanza di chiarezza che è costata cara alla compagnia britannica operante nel nostro paese.

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