Philips C600, nuovo dispositivo touch da Amsterdam

di Redazione Commenta

Non sarà prolifica quanto Nokia o Samsung, ma la Philips quando si mette in testa di fare qualcosa lo fa bene (o, quantomeno, s’impegna), e l’ultimo esempio della pregevole abitudine propria dell’azienda di Amsterdam risponde al nome di Philips C600, un intrigante dispositivo mobile dotato di touch screen che, anche se non di primissima fascia, potrà sicuramente dire la sua su tutti i mercati selezionati (tra i quali, quasi sicuramente, non ci sarà quello italiano).

Sotto il mero punto di vista estetico, il terminale si presenta abbastanza bene. Non ha lo stile di iPhone, non apporta sostanziali novità al design tipico dei cellulari touch ma non ci si può davvero lamentare, è gradevole alla vista e con il suo stile “dark”, che più classico non si potrebbe, incontrerà sicuramente i favori di molti utenti.

Passando alla “ciccia”, il display del nuovo Philips C600, a sfioramento, è QVGA da 2.4 pollici con una risoluzione di 320×240 pixel e 256.000 colori riproducibili. La fotocamera, abbastanza deludente a dire il vero, può vantare appena 1.3 Megapixel ma si rifà, almeno in parte, grazie alla funzionalità di registrazione video integrata.

Altro punto debole di questo telefonino è la memoria: appena 2.5MB interni con la possibilità di espanderla fino a 2GB grazie alle schede di memoria microSD. Invitante è, invece, il supporto contemporaneo alle reti Tri-band GSM (900/1800/1900 MHz) e CDMA (800 MHz).

Per nulla stupefacente la presenza di un player musicale in grado di riprodurre tutti i maggiori formati di file audio, così come la presenza di sei giochi e strumenti come la sveglia, il calendario, la calcolatrice, il convertitore di unità ed il registratore di suoni.

Sulla durata della batteria (Li-Ion, 1350 mA / h) non sono state rilasciate informazioni ufficiali e, ahinoi, lo stesso discorso vale per la data di debutto, i mercati di destinazione ed il prezzo di vendita al pubblico del cellulare (che, viste le caratteristiche, ci aspettiamo tutt’altro che esorbitante).

Allora, che ve ne pare?

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