App Store: ha 11 anni lo sviluppatore più giovane

di Silvio Spina Commenta

Il mercato dei contenuti per iPhone è una delle carte vincenti lanciata da Apple. L’App Store della casa di Cupertino, come sappiamo, ha ottenuto risultati eccezionali in termini di download e di acquisti su applicazioni di supporto per melafonino e iPod Touch. Gli sviluppatori, quindi, hanno ottenuto una visibilità superiore rispetto al passato, grazie a questo tipo di prodotti. Per questo motivo veniamo a conoscenza di situazioni molto particolari ed interessanti, come quella giuntaci direttamente dagli Stati Uniti d’America: lo sviluppatore più giovane di un’applicazione per iPhone è un californiano di ben 11 anni. Credete che sia uno scherzo? Il mini-sviluppatore si chiama Cameron Cohen, realizzatore di iSketch, un programmino che consente di disegnare in touchscreen sul display del terminale e di inviare i disegni digitali tramite mail.

Una storia davvero singolare, che parla di un bambino che, grazie al Web e ad alcuni tutorial online, è riuscito a concepire l’applicazione, approvata poi da Apple e commercializzata nel noto store. I guadagni dell’applicazione sono stati donati dal bambino ad un ospedale di Santa Monica, dove il piccolo genio è stato ricoverato per un un lungo periodo a causa di un problema di salute. Il denaro verrà utilizzato dall’ente per rinnovare e ammodernare l’ala ludica dedicata ai bambini ricoverati.

Una storia, questa, che ha le tinte sognanti di una vera e propria favola, ai limiti della credibilità. La notizia è talmente sorprendente che sono stati in molti a pensare ad un’invenzione creata ad hoc per farsi pubblicità: gli accertamenti, però, hanno confermato tutto quanto, commuovendo gli States ma nel contempo mostrando al mondo le potenzialità della rete e la predisposizione degli individui, anche in tenera età, verso questo tipo di tecnologia.

Abbiamo come l’impressione che questo tipo di vicende, nei prossimi anni, non saranno poi cosi sorprendenti: la diffusione sempre maggiore della telefonia mobile, delle applicazioni ad essa connesse e dell’informatica, infatti, saranno talmente integrati nella vita degli individui, fin dai primi anni di vita, da rendere “esperti” anche i più piccoli, grazie ovviamente alla centralità della rete.

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