Svilupparsi da se le applicazioni Android

di Redazione Commenta

 

Google ha deciso di estendere alla “sua” grande rete tutte le idee dello sviluppo per device mobili Android. L’idea portante del supporto dell’open source per il sistema operativo, ha dato la possibilità al Big del search engine proprio di spodestare lo scettro detenuto da Apple in alcune aree di interesse nel settore smartphone.
L’applicazione di cui parliamo oggi è dedicata al mondo degli utenti, cioè una fetta di popolazione attiva nel processo di acquisto, ma passiva nel processo di realizzazione sistema che Google vuole far entrare di diritto in questa fase. Proprio con il lancio di App Inventor for Android, infatti, Google permette anche a chi non ha dimestichezza con la programmazione di realizzarsi da solo i suoi software e magari proporli alla stessa casa. L’ambiente di sviluppo di questa applicazione è di semplice utilizzo e basato completamente sul mondo visuale. Per poter entrare in contatto con l’immissione di pulsanti e funzionalità, basta sapersi giostrare nel drag & drop di Windows per trascinare gli oggetti nelle posizioni che vogliamo e dare input sul funzionamento di questi oggetti. Oltre a questo nell’editor visuale, ci sono una serie di possibilità che permettono di integrare i nostri software a servizi di social networking, di messaggistica istantanea oppure ad altri software.


App Inventor viene fuori da più di un anno di test fatti da alcune persone che non sanno fare programmazione, ma hanno tanta voglia di sviluppare software. A dirigere il tutto è stato Harold Abelson, ingegnere del Massachusetts Institute of Technology, capo del progetto che ha parlato di “voglia di fare innovare“.
Ovviamente non sono state poche le critiche al progetto di chi ha visto questa trovata solo una bufala per rendere ancora più “fumo negli occhi” agli utenti, prendendoli in giro e facendoli solo sembrare parte attiva di un processo governato da altri.

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