Nokia brevetta la ricarica del cellulare con energia cinetica

di Redazione Commenta


Nemmeno il tempo di parlarvi di un cellulare che cercasse alternative più semplici per alimentare il proprio cellulare sfruttando le batterie ministilo, che il colosso dei cellulari per antonomasia, Nokia, spunta con un nuovo brevetto per tenere il nostro cellulare sempre carico: l’energia cinetica.

La famosa azienda finlandese ha registrato all’ufficio brevetti americano il Piezoelectric Kinetic Harvester, un vero e proprio raccoglitore di energia cinetica che immagazzina il movimento registrato dal telefonino per poi rilasciarlo come energia elettrica al momento necessario. In realtà, anche in questo caso, non ci troviamo di fronte ad una tecnologia “aliena” o ad un sistema totalmente rivoluzionario dato che un meccanismo simile è usato da decenni da alcuni orologi da polso.

Per dovere di cronaca il sistema degli orologi si basava sul caricamento di una molla tramite un bilanciere per trasformare energia meccanica in “carica” (meccanica anch’essa) per il movimento degli ingranaggi. In questo caso l’energia meccanica viene trasformata in vera e propria energia elettrica, prima immagazzinata all’interno della batteria stessa e poi rilasciata in seconda fase.

Nonostante la foto qui sopra possa far credere che sia necessario estrarre la batteria e farla ruotare affinché avvenga la ricarica (come si faceva un tempo con le musicassette e le penne) in realtà la batteria percepisce ogni movimento “comune“. Quindi il semplice tenere in tasca il nostro telefonino mentre camminiamo lo rende in uno stato di “carica” continua. Questo sistema, usura tecnica esclusa, potrebbe regalarci energia perpetua per i nostri dispositivi, facendoci dimenticare per sempre quei vecchi e scomodi trasformatori da cui siamo tutti dipendenti.

Essendo per ora solo un brevetto non vi è modo di sapere se – e quando – questa batteria arriverà sul mercato, tanto meno quale sarà la sua reale efficienza, ma, a meno che non siate dei sedentari professionisti, potrebbe rivelarsi davvero di un’idea utile a tutti e una volta per tutte potremmo buttare nel cestino quei maledetti carica batterie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>