Cpp Italia: nel nostro paese un cellulare rubato ogni 4 minuti

di Silvio Spina 1

Spesso, quando si perde o viene rubato un telefonino, non ci si arrabbia tanto per la perdita in sé del dispositivo (a meno che non sia un terminale di un certo valore economico e tecnologico), quanto per tutti i dati presenti in esso, che vengono perduti per sempre o potrebbero andare nelle mani sbagliate. La società moderna vive a stretto legame con la tecnologia, e sempre più di frequente affidiamo le nostre conoscenze, gli studi, le ricerche, i dati personali, lo svago, ecc, a dispositivi esterni al nostro cervello, compreso il telefonino, diventato in poco più di 10 anni un prodotto indispensabile per quasi tutte le fasce d’età e per tutte le professioni svolte.

Proprio per questi motivi i dati resi noti in questi giorni da Cpp Italia rigardo i furti dei cellulari nel nostro paese fanno ancora più rabbia: siamo a una media di un cellulare rubato ogni 4 minuti, pari a 117 mila dispositivi in un anno. La società ha voluto rendere pubblici questi numeri in occasione del lancio di un nuovo servizio, “Cpp Fonesafe”: si tratta, in pratica, di una particolare assicurazione per il proprio telefonino, sia contro i furti che contro i danni accidentali o, addirittura, contro un utilizzo fraudolento del device.

Per il nostro paese questo tipo di servizio è praticamente sconosciuto e suona quasi ironico, ma in alcuni paesi del mondo, invece, è già una realtà consolidata. Non si tratta solo di una prevenzione per proteggere il proprio terminale, ma anche un riconoscimento dell’importanza rappresentata dal terminale oggi nella vita di tutti i giorni. Come abbiamo visto in altri vecchi articoli, oggi gli smartphones consentono l’installazione di veri e propri softwares antifurto che possono dare molte informazioni utili qualora venissero rubati e venisse utilizzata una sim card non “consentita”.

Siamo sicuri che questo tipo di protezioni, con il passare degli anni, saranno sempre più presenti nei devices, molto probabilmente in maniera nativa, facendo in modo di proteggere non soltanto il terminale in sé, ma anche il suo contenuto, spesso più prezioso dello stesso cellulare.

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