Un nuovo sistema per la localizzazione dei cellulari per i soccorsi alpini

di Redazione Commenta


Ogni inverno, regolarmente, i telegiornali passano notizie di alpinisti travolti da valanghe che risultano dispersi. Alcuni di loro riescono a chiamare i soccorsi proprio grazie al cellulare ma il loro ritrovamento risulta quantomeno difficile quando si trovano sotto la neve, ma da oggi potrebbe esserci un “arma” in più in dotazione ai soccorsi alpini.Dalla Francia arriva la notizia di un dispositivo elettronico in grado di localizzare con precisione i cellulari presenti in un raggio di due chilometri. Questo dispositivo, una volta messo a disposizione a tutti i reparti di soccorso alpino permetterebbe di individuare agilmente tutti i dispersi in montagna e persino le persone travolte e da una valanga che si trovino sotto uno strato di neve. Questa “invenzione” potrebbe salvare molte vite e, paradossalmente come accade per molte tecnologie, anche questa si tratta di una derivazione di un sistema già in uso nel settore militare.

Basta pensare ai sistemi GPS (ormai abbondantemente integrati nella quasi totalità dei telefonini di ultima generazione). Non è altro che una “costola” del sistema militare. Internet stessa è nata per scopi militari. Ma ancora una volta quello che nasce per avere un vantaggio tecnologico nei confronti del nemico, può diventare un’ottimo strumento per migliorare – in questo caso salvare – la vita.

Il sistema “trova cellulare” è un dispositivo grande quanto un computer portatile quindi facilmente trasportabile nelle operazioni di soccorso ed è un rilevatore IMSI (international Mobile Subscribe Identity) che forza i cellulari presenti nel suo raggio d’azione a connettersi ad esso. In questo modo i soccorsi potranno comunicare con la persona dispersa per confortarla ed avvisarla che il ritrovamento è ormai prossimo.

Il sistema è stato testato nel versante alpino francese in modo da testarne l’efficacia e la non interferenza con altre trasmissioni. Dopo un periodo di test i risultati ne hanno confermato la bontà, tanto che la sua introduzione effettiva ai reparti alpini è ormai prossima, dopo averne semplificato ulteriormente l’utilizzo.

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