Telecom: colpita dall’Antitrust argentino

di Redazione Commenta

Telecom dovrà vendere la sua partecipazione in Telecom Argentina. La decisione proviene dal Ministero dell’Economia e della Finanza argentino che, sotto pressione dell’antitrust argentino Cndc, non vuole forme di monopolio straniere nel settore delle telecomunicazioni nazionale. Telecom avrà due mesi per presentare un nuovo proggetto e un anno per andarsene dal paese. Ma la questione non è così facile

Ecco cosa si può leggere in una nota rilasciata in merito alla vicenda, da parte della società di cui fa parte la stessa Telecom:

Il 25 agosto la Secretaria de Comercio Interior del Ministerio de Economia y Finanzas Publicas argentino, su raccomandazione della Comisión Nacional de Defensa de la Competencia ha notificato agli azionisti di Telco la decisione riguardante l’autorizzazione all’acquisto del 100% di Olimpia subordinatamente alla cessione della partecipazione, pari al 50%, nella società argentina Sofora Telecomunicaciones posseduta direttamente e indirettamente da Telecom Italia e di tutti gli asset e i diritti a questa spettanti in Sofora e sue controllate, incluse le opzioni di acquisto sul restante 50% del capitale, oggetto di accordi con il gruppo Werthein.

Perchè questo provvedimento?

Il motivo trae origine dal fatto che le autorità hanno ritenuto sussistente una concentrazione nel mercato delle telecomunicazioni argentine recante effetti distorsivi della concorrenza. Gli azionisti Telco ritengono infondate le motivazioni e le conclusioni del citato Ministero argentino e pertanto, d’intesa con i propri consulenti legali, si riservano di adottare i provvedimenti più opportuni nelle sedi competenti.

Insomma, sembra proprio che l’Argentina si voglia completamente liberare dell’investitore italiano. Ma ciò non sarà così facile. Soprattutto quando di mezzo c’è una grande azienda come Telecom Italia. Per ora i legali si rivolgeranno presso aribitrale della Banca Mondiale, Telecom non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione stampa per adesso. Vedremo nei prossimi mesi come si svilupperà la vicenda. Nessuno vorrà lasciare in mano altrui una fonte di guadagno sicuro come il settore delle telecomunicazioni.

Via Sole24ore.

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