L’iPhone 3G avrà confezioni in fecola di patate. Svolta ecologista o spreco di beni alimentari?

di Redazione 1

Quasi fosse un suo nuovo, irresistibile prodotto tecnologico, casa Apple è riuscita a creare un clamore senza precedenti intorno alla fecola di patate. Si tratta di una sostanza amidacea ricavata dai noti tuberi tramite un processo fisico, si presenta in microgranuli (quasi polvere) e tende molto a compattarsi.

Questa ormai celeberrima sostanza, oltre che in cucina, sta diventando sempre più di moda nelle industrie che vogliono assumere un appeal ecologico (che si sa quanto sia importante, di questi tempi), in quanto ideale per creare delle confezioni completamente biodegradabili, più leggere, più economiche e meno inquinanti in caso di termovalorizzazione. Insomma, tutto ciò che in molti si aspetterebbero da un sostituto “verde” della plastica, tranne che per un presunto spreco di beni alimentari, tanto rari in talune aree del mondo.

E’ proprio questo il dibattito che sul web (ma non solo) si è scatenato dopo la notizia di un avvenuto accordo tra Apple e la compagnia tedesca PaperFoam (fornitrice da anni di Motorola), teso alla produzione di milioni di confezioni ecologiche per iPhone 3G, fatte proprio con la fecola di patate.


Per certi versi la situazione è paradossale: in principio, si chiedeva alle grandi multinazionali di abbandonare la plastica in favore di materiali più ecologici, biodegradabili e non terribilmente inquinanti se bruciati. Tutto ciò – almeno per ora – pare ottenibile soltanto tramite l’utilizzo di materiali naturali (come appunto le patate), il cui sfruttamento per la produzione di imballaggi, piuttosto che carburanti (nel caso del grano), risulterebbe poi una delle cause principali dell’aumento dei prezzi dei beni alimentari.

Quasi inutile sottolineare che, un aumento del prezzo dei beni alimentari, in molte aree del mondo nelle quali scarseggiano, equivale ad un aumento vertiginoso delle persone affamate. Ed allora eccoci a punto e da capo: inquiniamo o affamiamo?

Possibile essere di fronte soltanto ad un bivio così atroce, o forse una soluzione alternativa la si può trovare? In fondo, come ben saprete, sono moltissimi i frutti della terra che, per una mera questione di mercato, vengono distrutti perché in eccedenza. Usare quelli, solamente quelli, per la creazione di imballaggi/carburanti potrebbe essere una soluzione indolore per tutti, ma si sa, l’uomo è una delle creature più auto-distruttive del mondo, quindi chissà come andremo a finire: sceglieremo una delle due strade del bivio, o ci fermeremo a metà strada, dopo aver compromesso molto e combinato poco?

Incredibile, ma vero, l’iPhone porta anche a questo tipo di riflessioni.

Commenti (1)

  1. Ok… La carta sarà biodegradabile, ma l’iPhone credo che contenga molti… Anzi troppi materiali non troppo compatibili con l’ambiente 🙂

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