Nomofobia, il 66% delle persone teme l’isolamento senza cellulare

di Redazione Commenta


Si va dal semplice disagio fino alla vera a propria fobia. Accade quando per una qualsiasi ragione si resta senza cellulare, o anche solo per la paura che questo possa accadere. Stiamo parlando di nomofobia, un neologismo che da alcuni anni descrive preoccupanti aspetti del rapporto tra gli individui e la telefonia mobile.

Il termine nomofobia nasce dall’unione dell’espressione inglese ‘no-mobile‘ con l’aggiunto del suffisso ‘fobia‘ ed è stato introdotto per la prima volta in uno studio statistico svolto in Gran Breatagna i cui risultati sono stati resi noti nel 2008. In quella occasione si rilevò come il 53% degli intervistati entrava in uno stato ansioso in caso di smarrimento del proprio cellulare ma anche per l’esaurimento della batteria o per la semplice mancanza di segnale.

A partire da quella prima analisi sono stati molti gli approfondimenti sul tema della dipendenza che si crea tra utenti e dispositivi mobili intesa sia con riferimento al cellulare che più in generare all’idea di connessione alla rete mobile (internet, social network, etc.). Il sito AndroidAuthority ha recentemente fatto il punto su alcuni studi recenti sulla Nomofobia che sembrano confermarne una larghissima diffusione. Una prima analisi del febbraio scorso sempre riferita alla Gran Bretagna e pubblicata da SecurEnvoy conferma che i due terzi degli utenti (66%) temono di restare privi del proprio cellulare, una paura più diffusa tra le donne (70%) rispetto agli uomini (61%).

Ancora più recente e di impostazione più generale è lo studio di Good Technology riferito ad un campione di mille lavoratori statunitensi. In questa elaborazione emerge anzitutto che l’80% del campione utilizza cellulari e computer per proseguire l’attività lavorativa fuori dall’ufficio per una media di 30 ore al mese. Ogni giorno il primo contatto con il cellulare avviene in media alle 7:09 e per la metà degli utenti il primo controllo della posta elettronica avviene ancora a letto. Quattro utenti su 10 inviano email ancora dopo le 22 mentre il 69% del campione dichiara di non andare a dormire senza un ultimo controllo alla posta aziendale.

[Photo Credits | OpenClipArt]

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