Android: Google come ci guadagna?

di Redazione 6

Come tutti voi ben saprete, Android è un sistema operativo gratuito ed open source. Questo significa che tutti possono avere accesso al codice sorgente dell’OS e che, soprattutto, quando si acquista un nuovo smartphone basato su tale piattaforma non si pagano licenze legate al software. E allora – ci domandiamo noi e vi domanderete sicuramente anche voi – come fa Google a guadagnare con Android? Per tentare di rispondere a questa domanda da 10 miliardi di dollari (ossia i guadagni che il gigante di Mountain View dichiara di conseguire grazie al suo sistema mobile), il sito ‘ Taranfx ‘ ha stilato una lista di possibili fonti di guadagno assicurate da Android a Google nel presente e nel futuro prossimo. Che ne dite di darle un’occhiata insieme a noi?

  • Android MarketPlace: Google prende 25 dollari da tutti i nuovi sviluppatori iscritti al MarketPlace e, un po’ come Apple e il suo App Store, trattiene una piccola percentuale su tutte le applicazioni vendute tramite la sua vetrina digitale. Fatti i dovuti conti, parliamo di un business in perenne ascesa e di milioni (se non miliardi) di dollari che arrivano annualmente nelle casse di “big G” da ogni angolo del globo.
  • AdMob: il sistema di pubblicità di Android presente non solo sul Web ma anche nel 50% (o giù di lì) delle applicazioni gratuite disponibili sul MarketPlace. Considerato che tutto ciò equivale a miliardi di pagine viste ogni giorno e che, per ammissione della stessa Google, le pubblicità del mondo “mobile” pagano più di quelle che passano sui PC, diremmo che è proprio una bella fonte di guadagno.
  • Risparmio su iPhone: come i meglio informati di voi ben sapranno, Google paga centinaia di milioni di dollari ad Apple affinché questa mantenga il suo motore di ricerca come motore di ricerca predefinito su iOS. Il crescente successo di Android nei confronti di iPhone farà sì che questo salasso finisca (o diminuisca sensibilmente), permettendo a Google di guadagnare da un risparmio sulla spesa.
  • Servizi a pagamento: nessuno è obbligato a farlo, ma quando si è in possesso di un Android-Phone è molto facile cadere nella “morsa” dei servizi Web di Google  (Gmail, Picasa, Docs, ecc.), i quali hanno delle versioni premium a pagamento che offrono funzionalità avanzate e più spazio sul Web per l’immagazzinamento dei dati.

Allora, dopo questa bella lista credete ancora che Google sia un ente benefico e che abbia dato vita ad Android solo per fare un regalo ai suoi utenti? Non crediamo affatto.

Commenti (6)

  1. No no mai pensato che google sia un ente benefico, solo che ha un marketing più furbo a mio avviso 🙂

  2. giustissimo e da ammirare anche negli ‘sbagli’

  3. Il punto 3) è chiaramente una NON fonte di guadagno; è un paradosso pagare milioni di dollari per far si che un concorrente continui ad utilizzarti come motore di ricerca (nella coscienza che questa piattaforma è utilizzatissima) e sperare che allo stesso tempo che il concorrente vada al “collasso”, evidenzierebbe solo aver buttato i soldi nel cesso.

    Tra l’altro, nonostante la crescita esponenziale di android, il successo dei device Apple non accenna a diminuire e anzi continua ad inanellare vendite record, quindi definirla “speranza vana” oggi come oggi è un eufemismo, e sappiamo che chi vive sperando…..

    Il punto 4) ha la risposta incorporata; “nessuno è obbligato a farlo” iil problema è proprio questo…non conosco una persona che utilizzi Gmail, Picasa, Docs nelle versioni a pagamento, anzi, il motivo per cui vengono utilizzate è proprio perchè sono gratuite, perciò siamo sempre nel campo “speranzoso”.

    In effetti gli unici sensati sono i primi due punti.

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