T-Mobile G1 con Android esordisce negli USA

di Silvio Spina Commenta

E finalmente anche il Google Phone è arrivato! Il primo dispositivo mobile dotato di sistema operativo Android ha fatto il suo ingresso sul mercato statunitense nella giornata di ieri, dopo la sua presentazione ufficiale di qualche settimana fa’. Un terminale che non è solo un cellulare, è una nuova concezione, è una speranza per il mondo open source planetario. Nei giorni scorsi si è parlato molto del touch screen device patrocinato dal motore di ricerca più utilizzato del mondo: i paragoni con il suo presunto diretto concorrente, iPhone 3G di Apple – il quale, intanto, sfiora quota 7 milioni di pezzi venduti – si sono sprecati. Francamente, però, molte di esse sono state discussioni abbastanza superficiali e legate quasi ad una questione puramente estetica piuttosto che sostanziale: iPhone 3G ha dalla sua parte il design, la forza del simbolo Apple, sinonimo di qualità di realizzazione e di tanta multimedialità.

Il T-Mobile G1 con Android sarebbe ancora “giovane”, incompleto e decisamente inferiore al melafonino in termini di design, estetica e funzionalità. Ma il T-Mobile G1 con Android ha qualcosa di differente rispetto al touch screen device più desiderato del globo: un milione e mezzo di prenotazioni subito dopo la sua presentazione, raccolte in meno di un mese, sono un sintomo che qualcosa sta cambiando.

Google sta invitando tutti gli utenti che si occupano di programmazione, sia a livello professionale che “amatoriale”, di realizzare nuove applicazioni per far crescere la piattaforma Android e potenziare ancora di più il T-Mobile G1 con Android e i futuri dispositivi mobili che accoglieranno il sistema open source. Android Market diventerà uno store libero in cui condividere informazioni, unire il lavoro e sperimentare nuove possibilità.

Insomma, la forza del Google Phone sta proprio nel far leva sulla maggiore libertà di movimento, di sviluppo e di crescita del software e degli applicativi ad esso connessi, senza che logiche proprietarie possano porre limiti o condizioni a tali processi (i diktat di Apple nell’App Store ne sono un esempio lampante). Vedremo, quindi, quale sarà il futuro del T-Mobile G1 con Android sul mercato e se davvero sarà cosi “inferiore” rispetto ai protagonisti della telefonia mobile odierni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>