Mobli: spiamo gli amici

Oggi vediamo una interessante ma soprattutto simpatica applicazione legata al mondo degli smartphone. Stiamo parlando di Mobli, che è un software che prosegue la tendenza dell’individuo, strettamente legata ai social network.

Stiamo parlando infatti dell’applicazione mobile nata a supporto dell’esigenza di condivisione dei dati, della propria posizione GPS ed altre informazioni con gli amici. L’idea di condivisione libera nasconde però un’altra faccia, proprio come quella di una medaglia e semplicemente è legata al mondo dello “spiare”.

Cellulari e spie: un binomio quasi perfetto

 

Secondo i dati rilasciati da McAfee per gli studi su cellulari e virus, effettuati insieme alla F-Secure, è stato ufficialmente dichiarato che i programmi spia installati sui cellulari di una buona parte dell’utenza mobile, sono stati installati di nascosto.

 
Tra quelli che si conoscono meglio esiste Flexi Spy, un software che permette di registrare (senza apparenti segnali sul dispositivo cellulare), sia dati relativi ai messaggi e videomessaggi, che chiamate, e permett di inviare tutto ad un server remoto pre configurato.

Cellulari spia: il COPASIR lancia l’allarme

In un mondo sempre più controllato da tutto e da tutti la telefonia mobile svolge un ruolo cruciale nelle pratiche più utilizzate per spiare gli altri. Gli smartphone, lo sappiamo, hanno aperto a nuove ed interessanti possibilità tecnologiche, ma nel contempo hanno moltiplicato i problemi: virus, malware, software illegali attendono il momento ideale per poter sferrare attacchi verso i dispositivi mobili. Notizia di questi giorni è l’allarme lanciato dal COPASIR, il Comitato per la sicurezza della Repubblica, su alcune pratiche di controllo dei terminali tramite un particolare software acquistabile via Internet a basso costo, molto semplice da utilizzare.

Il programma in questione consentirebbe di monitorare costantemente i telefonini, riuscendo a raccogliere tantissime informazioni, come la rubrica, il tabulato delle chiamate, gli sms e altri contenuti. Ma non solo: attraverso questo tipo di programma è possibile è possibile avere a disposizione una vera e propria cimice che registra le telefonate e che fornisce informazioni sulla posizione precisa del cellulare: un cellulare spia.

È un deodorante per ambienti. No, è una microcamera spia!

Diciamoci la verità, il mondo di oggi è fatto di tantissimi occhi che ci controllano e che registrano ogni istante della nostra vita. Il Grande Fratello di Wells sembra prendere forma, trasformando le nostre vite e ogni momento della quotidianità. Tutti siamo coinvolti e l’”Occhio” non riguarda solamente i vari controlli via telecamere nelle città o i mezzi di controllo sul Web.

Anche la telefonia mobile gioca un ruolo fondamentale, con le fotocamere integrate sempre più interessanti e di altissima qualità, pronte a catturare qualsiasi istante dell’esistenza. Un pianeta di spioni, quindi, che il mercato ovviamente non ignora, realizzando dispositivi sempre più singolari su cui nascondere videocamere miniaturizzate.

A Bath si spiano gli individui tramite il Bluetooth del telefonino!

Cari lettori, immaginatevi di trovarvi in mezzo ad una colossale intercettazione che spia qualsiasi movimento che fate, la musica che ascoltate, i messaggi che scrivete, le telefonate e quant’altro sia legato al vostro terminale. È vero, forse oggi questa immagine non fa poi cosi tanto scalpore, abituati come siamo ad una sorta di controllo generalizzato delle nostre vite.

Il Grande Fratello profetizzato dal romanzo “1984” di Orwell si manifesta sempre più frequentemente in diversi modi: videocamere, intercettazioni telefoniche, banche dati, cookies, cellulari con fotocamera, e la lista potrebbe continuare ancora per molto. Insomma, la privacy del terzo millennio è un concetto abbastanza labile, flessibile, che cambia a seconda delle situazioni e delle esigenze.

Il bluetooth spione?

Carissimi amici appassionati di tecnologia mobile, alzi la mano chi non ha mai avuto a che fare con la tecnologia bluetooth, in grado di farci scambiare informazioni tra vari dispositivi attraverso una frequenza radio sicura a corto raggio.

Amata, odiata e continuamente discussa, questa tecnologia che, tra computer, cellulari, stampanti, console, fotocamere ed altro, ci fa ormai compagnia da un bel po’ di tempo, potrebbe però rivelarsi un rischio per la privacy di ognuno di noi, almeno a quanto dice l’autorevole New Scientist, secondo il quale il bluetooth è un potenziale grande fratello.