Applicazioni fraudolente nell’Android Market per Google

di Redazione 1

La notizia è di pochi giorni fa. Sono state rimosse dall’Android Market ben ventidue applicazioni che sono risultate essere potenzialmente dannose per il loro contenuto fraudolento. In pratica, spiegato in parole povere, si tratta di applicazioni che fanno capire all’utente una cosa garantendone in realtà un’altra. Da un punto di vista tecnico, queste app ingannano il cliente facendogli credere di scaricare un programma quando in realtà si sta solo dando un’autorizzazione per inviare al costo di tre sterline un SMS. Il mercato digitale di Google è stato molte volte contestato perché darebbe troppa libertà ai creatori e sviluppatori di software. Infatti, questi ultimi non sono sottoposti ad un controllo e ad un’autorizzazione preventiva che poi di fatto tuteli gli utenti finali delle applicazioni.

Questo accade a differenza di quanto avviene in altre grandi realtà digitali come Microsoft o Apple. Il danno è stato ingente per moltissimi utenti. Infatti, è stato stimato che ben 14mila utenti provenienti da tutta l’Europa hanno scaricato le applicazioni fraudolente prima della loro rimozione. L’Android Market garantisce una grande flessibilità e libertà, ma questo comporta il rovescio della medaglia. È per questo che David Emm, un ricercatore di Kasperky, principale azienda produttrice di software antivirus al mondo, sostiene che bisogna che l’Android Market sia in grado di garantire una maggiore sicurezza agli utenti. Infatti, ha espressamente dichiarato:

 Google dovrebbe porre maggiore attenzione ai software che rende pubblici e che permette ai suoi utenti di scaricare

Il mercato delle applicazioni scaricabili per dispositivi mobili è ricchissimo e in continua crescita. È proprio questa la causa principale che dovrebbe spingere tutti lungo la strada della massima sicurezza e del massimo controllo. E così anche Google sembra debba prendere dei provvedimenti in merito a questo problema. Anche se c’è da sottolineare che i servizi di Google si basano sul Cloud. In pratica, sono tutti interconnessi tra di loro tramite Internet e questo fa sì che se è in pericolo uno dei servizi questo può avere delle ricadute su tutti gli altri.

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