Caricabatterie universale in arrivo per i cellulari dell’UE?

di Silvio Spina Commenta

Molti di noi possiedono ormai più di un cellulare in casa. Secondo i dati resi noti dalle più disparate società di ricerca, sia pubbliche e private, sono la maggioranza. C’è chi li utilizza entrambi, per tenere due sim card su cui dev’essere raggiungibile; c’è anche chi acquista un nuovo modello di device ma non getta via il vecchio perchè ancora funzionante. Gli esempi possono essere tantissimi e diversi: sappiamo bene, quindi, che ogni terminale – o meglio, ogni gruppo di cellulari – possiede delle caratteristiche particolari: differente form factor, differenti funzioni e soprattutto, diversi accessori.

E proprio tra questi ultimi abbiamo il caricabatterie, oggetto essenziale per il funzionamento stesso del cellulare e, spesso, completamente diverso da telefonino a telefonino. Sarebbe bello poter avere un unico caricabatterie universale per i nostri devices, senza dover trasformare la nostra ciabatta a prese multiple una sorta di centrale elettrica a pieno regime.

Ma questa è un’ipotesi che potrebbe presto diventare realtà concreta: da Bruxelles, infatti, ci arriva notizia di un progetto della Commissione Europea per standardizzare gli alimentatori e renderli universali, in modo tale da apportare vantaggi non soltanto agli utenti che ne fanno uso, ma anche all’ambiente e, in particolare, al problema dei rifiuti tecnologici, uno dei problemi che affligge sempre di più la società di oggi.

Secondo fonti ufficiose, il progetto potrebbe essere operativo già dai prossimi due anni: le prime indiscrezioni parlano di un possibile affidamento ai collegamenti USB, un mezzo di alimentazione adottato da moltissime case produttrici e uno dei pochi in grado di uniformare buona parte del settore. Ovviamente, qualora tale notizia sarà confermata, si tratterà caricabatterie speciali, che potranno usufruire sia dell’alimentazione tramite pc che dell’energia elettrica, tramite adattatori ad hoc, come quelli già in commercio. Non ci resta altro da fare che attendere qualche altra novità da parte dell’UE: non appena riusciremo a scoprire qualcosa in più vi terremo aggiornati.

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