ITU: 4,6 miliardi di cellulari nel pianeta. Una soluzione per il digital divide?

di Silvio Spina Commenta

Come abbiamo visto in diversi articoli, il mercato della telefonia mobile è cresciuto in maniera smisurata, soprattutto negli ultimi anni. Una maggiore disponibilità economica, ma anche il lancio di prodotti ultra-economici e il boom delle economie emergenti sono dei fattori che hanno contribuito a far crescere il settore. Un paio di giorni fa, l’ITU, l’International Telecommunication Union, l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa del settore telecomunicativo globale, ha diffuso alcuni dati che danno sicuramente un’idea delle proporzioni che la telefonia mobile sta assumendo.

Nonostante vi siano ancora aree del pianeta difficilmente raggiungibili dalla banda larga, il numero sempre maggiore di utilizzatori di un cellulare coincide con un alta percentuale di connessioni attraverso l’Internet mobile: una crescita molto importante, che verso la fine di quest’anno, in alcune zone del mondo, potrebbe superare anche la rete ADSL standard. Il numero dei possessori di un cellulare arriva addirittura a 4,6 miliardi, il che equivale praticamente a due abitanti su tre del pianeta.

Una cifra che non tiene conto, però, della possibilità che una persona possieda più di un dispositivo, ma che rende sicuramente l’idea di quanto la telefonia mobile sia parte integrante della vita quotidana degli individui. E il trend è in continua ascesa: l’abbassamento dei costi di produzione e la commercializzazione di dispositivi entry level dalle caratteristiche sempre più avanzate favoriscono la crescita del mercato anche in paesi più poveri, aprendo la strada verso un’offerta maggiormente integrata tra telefonia mobile e Web.

La mancanza di infrastrutture per la banda larga fissa negli stati meno fortunati, infatti, potrebbe trovare una soluzione proprio nell’utilizzo dei cellulari come piattaforma d’accesso preferenziale verso la rete. Vedremo, quindi, se la crescita esponenziale del settore riuscirà in qualche modo a superare le barriere del digital divide e se tutti avranno pari opportunità nella fruizione e nell’utilizzo di Internet senza problemi di sorta.

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