Sony Ericsson aiuterà le persone a riciclare i cellulari

Come molti di noi dovrebbero sapere – soprattutto quando si ha a che fare con prodotti tecnologici, ricchi di materiali inquinanti e non biodegradabili – riciclare i rifiuti e gli oggetti inutilizzati, è un qualcosa di fondamentale, per l’ambiente così come per le tasche di aziende e cittadini.

In Italia, ahinoi, parlare di quest’argomento è un po’ come parlare dell’ultimo film di Alien: pura fantascienza, eppure va sottolineato che non siamo certo gli unici a “snobbare” questa saggia pratica di riutilizzo dei materiali. Nel mondo, infatti, solo il 7% dei telefoni cellulari viene riciclato: una cifra davvero irrisoria, soprattutto considerando che ormai 2/3 della popolazione mondiale possiede un dispositivo dedicato alla telefonia mobile.

Sconvolgente: nessuno ricicla i cellulari. Ecco un consiglio per cambiare il trend

“I vecchi cellulari? Possono sempre servire, che li butto a fare”. E’ questa la risposta data più comunemente, nel mondo, alla domanda che Nokia ha posto ad oltre 6.500 persone in 13 paesi differenti.

L’importante tema affrontato in questa ricerca – svoltasi in Finlandia, Germania, Italia, Russia, Svezia, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, U.S.A., Nigeria, India, Cina, Indonesia e Brasile – è quello del riciclo di prodotti tecnologici, molto inquinanti e quasi mai biodegradabili, come i telefonini. Certo, rincuora il fatto che la maggioranza (ovvero circa il 44%) delle persone interpellate non abbia gettato incautamente i vecchi dispositivi mobili in qualche sacchetto, ma li custodisca in qualche angolino della propria casa, ma, per chi tiene alla salute dell’ambiente, i dati sono tutt’altro che confortanti.

Pare infatti che, nonostante il 72% degli utenti riconosca l’importanza ambientale del riciclare i materiali, ben il 74% di questi ultimi, pare non abbia alcuna intenzione di farlo (e lo sforamento tra le due percentuali è molto significativo). Chi ricicla i telefonini è invece pari al 3% dell’utenza.

Cellulari più ecologici da casa Nokia

Chi lo ha detto che le grandi multinazionali del settore tecnologico se ne fregano del tema ecologico e della salute del nostro pianeta? E’ infatti notizia recente l’intenzione di Nokia di creare da ora in poi dei cellulari più ecologici, con moltissimi componenti basati su materiali biodegradabili e/o riciclabili.

Già da quest’anno l’impegno ecologico della celeberrima casa finlandese si farà sentire, sono infatti previsti circa 40 nuovi modelli di telefonini che rispettano l’ambiente: dalle cover alle batterie, passando per l’eliminazione dell’utilizzo del PVC (cloruro di polivinile) ed alla realizzazione di accessori per cellulari sempre meno dannosi per la salute del pianeta, tutta la produzione di casa Nokia avrà una direzione ben precisa verso la riduzione dell’inquinamento.

Amosu lancia il suo Blackberry Pearl Diamond Edition

I gioiellieri di casa Amosu hanno creato una stravagante soluzione rivolta ad un mercato le cui richieste si fanno ogni giorno sempre più esigenti. La società, infatti, una tra le più prestigiose società di telefonia mobile di lusso al mondo, ha annunciato il suo ultimo lancio: il Blackberry Pearl Diamond Edition.

Il cellulare, a giusta ragione chiamato già da qualcuno DiamondBerry, disponibile nei colori nero, bianco, rosa e blu, si presenta costellato da 900 diamanti (nelle varianti bianco, nero, rosa e marrone) che non faranno di certo passare inosservato il suo proprietario, che, addirittura, nel caso in cui non dovesse essere soddisfatto (proprio perché appartenente al mercato target della casa produttrice, ovvero quello degli “esigenti”), potrà ulteriormente personalizzare il telefonino scegliendolo tra le varie opzioni di oro giallo, bianco o platino. Insomma, la personalizzazione è assicurata.

Inoltre, casa Amosu ha pensato ad un altro particolare che giustifica un’altra volta l’unicità di quest’ultimo suo prodotto: i diamanti utilizzati sul Blackberry Pearl Diamond Edition sono completamente riciclabili, il che significa che si può ottenere dalla loro fusione un altro gadget, perché si sa, le tecnologie si evolvono e potrebbe stancarci primo o poi il gioiello.

Nokia Remade: da lattine, pneumatici e bottiglie riciclate nasce un cellulare

Nokia ha rilasciato un breve video (visibile dopo il salto) che mostra un nuovo concept dal nome Remade progettato dal suo team di designer che mostra come presto i materiali riciclati potranno essere utilizzati per creare telefoni cellulari in un futuro che sembra essere non così lontano.

Nokia inaugurando Remade in occasione del Mobile World Congress che si sta consumando in questi giorni, ha dimostrato in qualche modo di assumersi in pieno l’impegno ecologista da tempo iniziato; ricordiamo infatti che quasi 2 anni fa Greenpeace, nella classifica stilata sulla sua “Green Electronics Guide” vedeva Nokia in cima tra i produttori di telefoni mondiali sensibili alle politiche ambientali e fortemente motivata a ridurre l’impatto ambientale dei cellulari.

Il telefonino Remade altro non è che un cellulare fatto interamente di materiale riciclato, persino nei suoi componenti elettrici che sono interamente riutilizzati (non dimentichiamo però che allo stato attuale non è ancora in grado di effettuare una chiamata visto che è solo un prototipo). Remade nella parte hardware è fatto di metalli che provengono da lattine di alluminio riciclate, di plastica proveniente da bottiglie e da vecchi pneumatici ha ricavato la sua tastiera. Al suo interno, vengono usate nuove tecnologie più rispettose dell’ambiente, come la grafica utilizzata sul display che risparmia energia senza comprometterne lo stile.

CuorePhone: dal Veneto oggi parte l’iniziativa sul riciclo dei cellulari

Chi di noi non tiene in casa almeno un cellulare inutilizzato? Di buttarlo via non ci va, ma di riciclarlo…e chi ci pensa?!

Peter Beigl e Stefan Salhofer dell’Università di Vienna, in seguito ad una loro ricerca, sostengono che il numero di cellulari che vengono buttati via ogni anno sia pari a 45 per 1000 persone. Le altre nazioni europee, come l’Austria ad esempio, da diversi anni si sono adoperati per fare delle raccolte di cellulari usati, in Italia invece nulla e ogni anno 2,6 milioni di telefonini vengono buttati nei rifiuti o comunque restano inutilizzati.

Per fortuna però qualcosa comincia a muoversi e dal Veneto OGGI parte l’operazione CuorePhone sul riciclo dei cellulari. Questa operazione prevede la raccolta e la vendita di telefoni cellulari usati ma funzionanti dai privati ad Adler, azienda austriaca con una grande esperienza nel recupero di materiali usati, che ha promosso questa iniziativa in collaborazione con Poste Italiane.

Mentre la prima si impegna ad acquistare i cellulari usati per un prezzo variante tra 0,50 e 3 Euro cadauno, a seconda del valore commerciale di ciascuno, e a devolvere a Medici senza Frontiere l’importo; la seconda, invece, metterà a disposizione la propria rete logistica e di recapito per informare le famiglie, raccogliere e riciclare i vecchi cellulari.