Telefonia mobile: un settore in crisi e affetto da instabilità

Cari lettori, molto spesso, tra le pagine Web di settore, nelle riviste cartacee e negli altri mass media si parla del mercato della telefonia mobile. Dati, statistiche, percentuali, azioni che vanno su, quote di mercato che scendono, ricavi in aumento, cosi come le perdite. È molto difficile districarsi su questi numeri tanto che, in alcuni casi, i lettori si trovano spesso a chiedersi: “ma il mercato della telefonia mobile è in crescita o è in calo?”.

Un quesito abbastanza semplice, o almeno lo è in apparenza. Cerchiamo di capire, quindi, qual è l’attuale stato delle cose: innanzitutto c’è da dire che i pezzi venduti sono cresciuti, grazie anche all’ascesa delle economie emergenti che hanno accresciuto in modo esponenziale la domanda. Le case produttrici, però – Nokia in primis – hanno attuato una differente politica di vendita, abbattendo i costi medi per ogni terminale e diminuendo, di conseguenza, i prezzi dei singoli prodotti.

Telefonino in tasca: rischio sterilità?

Carissimi lettori, fin dalla diffusione a livello planetario della telefonia mobile abbiamo assistito ad una proliferazione di ricerche, studi e teorie circa gli effetti delle onde radio sfruttate dai terminali sulla salute degli individui.

Studi finora contrastanti, che non hanno portato ad alcuni risultati certi, soprattutto per la mancanza di lunghi periodi su cui studiarne tali effetti, data la nascita relativamente recente della telefonia mobile e, quindi, con l’impossibilità di dare risposte assolute e certe sulle conseguenze legate all’utilizzo del cellulare.

iPhone, difetti e problemi…ma si risolveranno?

Cari lettori, come sicuramente saprete l’iPhone è pronto per invadere oltre 20 paesi del mondo, sperando di ottenere lo stesso successo avuto nei primi stati in cui il terminale è stato già commercializzato. Alcuni paesi hanno già reso note le condizioni di vendita (il prezzo più eclatante resta quello dell’India: l’iPhone 3G 16 GB verrà venduto addirittura ad 800 dollari circa).

Ma c’è una sostanziale differenza tra l’esordio assoluto del melafonino di Apple e questa “seconda tornata”: il mistero sulle funzionalità del melafonino, sui suoi pregi e i suoi difetti non sono più avvolti dal mistero e questo potrebbe influenzare in qualche modo l’andamento delle vendite. Ma l’iPhone è unico anche su questo tema: i risultati positivi, infatti, continuano ad arrivare, ma con essi non mancano discussioni, lamentele e problemi.

iPhone: non tutto rose e fiori

Cari lettori, siamo già a ad un mese di distanza dall’uscita dell’iPhone di terza generazione e i primi risultati di vendita del terminale sembrano aver soddisfatto appieno le previsioni della casa produttrice di Cupertino. Solo nella prima settimana di vendita si era arrivati a quota un milione di pezzi venduti e il trend era in costante crescita, per la gioia dell’azienda californiana.

In attesa di avere maggiori informazioni sui dati dei primi 30 giorni del touchscreen più famoso del pianeta, vi informiamo che il melafonino può giù usufruire di un nuovo aggiornamento firmware che andrebbe a correggere alcuni dei problemi dell’attuale versione. Un miglioramento generale delle prestazioni generali e di alcune applicazioni, come ad sempio le performances di Safari, che non possono far che piacere.

VoIP troppo facile da hackerare

Dopo la notizia relativa allo studente americano che rischia 5 anni di carcere per aver hackerato un sistema VoIP scolastico, qualche dubbio ci era già venuto, ma adesso arriva un’autorevole quanto dolorosa conferma, che ogni appassionato di tecnologia mobile non avrebbe mai voluto sentire: la tecnologia VoIP è troppo facile da hackerare.

A dispetto della complessità e dell’alto livello tecnologico che contraddistingue il mondo delle telefonate effettuate tramite la grande rete, un recente studio ha acceso i riflettori laddove dovrebbero essere sempre accesi: la maggior parte dei 300.000 sistemi privati di IP PBX presenti negli Stati Uniti d’America è troppo “aperta”, il che significa che (quasi) ogni malintenzionato può contare su una strada pressoché spianata affinché vada a buon fine un suo eventuale tentativo di hackeraggio dei sistemi VoIP.

Motorola, finalmente un pareggio di bilancio

Cari lettori, più volte ci siamo occupati dell’aspetto economico della telefonia mobile. Un periodo, questo, sicuramente non roseo per moltissime grandi aziende, seppur il settore sia in costante crescita, grazie soprattutto all’aumento della domanda da parte delle nuove economie come Cina, India e Est Europa. Insomma, una sorta di controtendenza dei dati economico-finanziari di diversi colossi colossi commerciali.

I motivi? Sarebbe abbastanza difficile e probabilmente anche noioso parlare del perchè gruppi commerciali cosi importanti vengono risucchiati nel turbine della recessione ma possiamo comunque basarci sulla superficie del problema, ovvero: aumento della concorrenza, abbassamento dei prezzi medi dei cellulari e, ovviamente, mancanza di rinnovamento da parte delle case produttrici. Proprio quest’ultimo aspetto potrebbe essere una delle cause più chiare dello scivolone di Motorola degli ultimi anni.

AGCOM e AntiTrust monitoreranno i prezzi di SMS ed MMS. Sarà sufficiente?

Cari lettori, saremo tutti d’accordo, o quasi, nell’affermare che la telefonia mobile in Italia, in particolare l’offerta tariffaria, è davvero molto cara. Ormai le convenienze arrivano soltanto periodicamente, con offerte ad hoc (ad esempio le promozioni estive o invernali, attese quasi spasmodicamente dai clienti), oppure attraverso il cambio operatore tramite procedura MNP, specie se si mantiene il proprio numero.

Risultato? I nuovi clienti vengono sommersi di promozioni, piani agevolati, bonus di chiamate e messaggi, mentre i clienti di lunga data si trovano con piani ancora sconosciuti, che cambiano (troppe volte in peggio) e che diventano proibitivi qualora si voglia telefonare ad un numero appartenente ad un gestore differente dal proprio. Ma qualcosa sembra muoversi e, a quanto pare, le compagnie telefoniche non dormiranno sonni tranquilli.

iPhone 3G, come porre rimedio ai crash delle applicazioni

Per alcuni forse risulterà un’amara realtà, ma la verità è che nessun dispositivo tecnologico è perfetto, nemmeno il celeberrimo iPhone di casa Apple. Abbiamo infatti già avuto modo di parlare del nuovo App Store e delle centinaia di software/giochi che contiene, ma non abbiamo parlato dei numerosi crash che affliggono diversi di questi.

Tanti bei soldoni spesi per portarsi a casa il tanto ambito melafonino, qualche altro euro magari necessario per scaricare la propria applicazione preferita e, sorpresa delle sorprese, quest’ultima non si avvia, continuando a crashare. Un qualcosa di decisamente poco piacevole, fortunatamente risolvibile mediante qualche piccolo accorgimento, come quelli che stiamo per vedere insieme.

1. Riavviare l’iPhone: se il problema relativo al crash di una determinata applicazione è di lieve entità, potrebbe bastare il riavvio del noto touch-screen device per far tornare tutto a posto. Occorre quindi tener premuto per qualche secondo il pulsante di spegnimento (situato in alto), per poi riaccendere il telefonino ed incrociare le dita affinché i crash non si ripresentino.

iPhone: al lavoro per il firmware 2.1

È già tempo di perfezionamenti e di migliorie per il neo-arrivato iPhone di terza generazione. Le voci sul lavoro di Apple per sviluppare il nuovo firmware 2.1 si rincorrono già dalla metà di luglio e, in questi giorni, la casa costruttrice californiana sta già sperimentando e testando la versione beta. Una release che, secondo le prime indiscrezioni, apporterà delle significative novità.

Uno degli aspetti che più si gioverà del nuovo software sarà sicuramente quello sulla navigazione attraverso il modulo GPS, sia negli spostamenti con mezzi di trasporto, sia a piedi. Con il futuro firmware, infatti, il melafonino riconoscerà gli spostamenti e la velocità del movimento, due caratteristiche cruciali che trasformeranno l’iPhone in un vero e proprio navigatore satellitare.

Cellulari e cancro al cervello, un nuovo studio mette in allarme il mondo

Chissà se avremo mai una verità univoca e certa. Questo, il primo pensiero che ci viene istintivamente di mettere nero su bianco, dopo la notizia arrivata dagli Stati Uniti d’America circa una nuova, allarmante ricerca relativa alla correlazione tra utilizzo dei cellulari ed il manifestarsi di gravi malattie, quali il cancro al cervello.

Se istituzioni del rango dell’organizzazione mondiale della sanità e dell’Unione Europea, si trincerano dietro delle mezze parole spese a riguardo (un collegamento tra cellulari e tumori non è da escludere), il direttore di uno dei centri di ricerca sul cancro più importanti degli U.S.A. è andato dritto al problema, inviando una lettera a diversi gruppi, avvertendoli dei grandi danni che i dispositivi legati alla telefonia mobile possono causare alla salute delle persone.

A mettere benzina sul fuoco ci ha pensato poi Ronald Herberman del Centro sulla Ricerca Contro il Cancro dell’Università di Pittsburgh, secondo il quale, ognuno di noi dovrebbe sin da subito evitare un uso massiccio dei telefonini (tenendoli poi sempre lontani dalla testa), e non aspettare quindi risultati più o meno definitivi di studi sulla loro effettiva pericolosità per la salute umana.

Wi-Fi: quando, da risorsa, può diventare rischio?

Delle connessioni ad internet wi-fi (ovvero senza fili), abbiamo avuto modo di parlare in diverse circostanze, soffermandoci talvolta su iniziative lodevoli come FON, pensata per far condividere – a chi ne ha voglia – la propria connessione veloce alla grande rete con tutti gli altri partecipanti, di tutto il mondo.

Sulla comodità del mezzo non ci sono assolutamente dubbi: sfruttare internet, ovunque ci si trovi, tramite il proprio computer portatile, o tramite il proprio dispositivo mobile (magari per effettuare telefonate utilizzando la tecnologia VoIP), è un qualcosa di importantissimo, che apre a chiunque un mondo immenso di possibilità, in maniera del tutto gratuita. Ma con la privacy e la sicurezza come la si mette?

iPhone 3G, Joswiak: “Copia/incolla? Non era nelle priorità del melafonino”

Cari lettori, a quasi una settimana dall’arrivo dell’iPhone di terza generazione nel nostro paese la febbre per il melafonino sembra non avere un attimo di tregua. Oltre 30 mila di pezzi venduti (Telecom Italia Mobile e Vodafone Italia insieme), migliaia di prenotazioni, sia nei centri vendita che negli stores online e App Store via Internet letteralmente preso d’assalto per scaricare applicativi gratuiti o a pagamento destinati al melafonino.

Ma l’incontro ravvicinato con l’iPhone 3G non è positivo in tutto e per tutto, anzi, è l’occasione per rendersi conto da vicino delle mancanze che il prodotto ha sotto alcuni aspetti, come spesso abbiamo ripetuto in articoli precedenti. Una di queste è senza dubbio la funzione copia/incolla, uno dei punti deboli del prodotto che i critici del touchscreen device di Apple, ma non solo, considerano come grave assenza per un terminale di questo livello e per le funzionalità di cui l’iPhone è dotato.

Microsoft, in arrivo i cellulari che si zittiscono da soli

Sono belli, utili, alla moda, talvolta indispensabili, ma una cosa è innegabile: i cellulari, in molti luoghi pubblici, andrebbero spenti, per non dire vietati per legge. Basti fare l’esempio di un teatro, dove, una delle cose più brutte che possano capitare, è proprio lo squillo di un telefonino nel bel mezzo di uno spettacolo, magari in un momento clou della rappresentazione.

Per fortuna – va detto – sono molte le persone che, dotate di buon senso, lasciano a casa o spengono i dispositivi mobili prima di addentrarsi in un luogo pubblico, così come sono numerosi coloro che, dimostrando poco rispetto verso gli altri, non mollano il cellulare per nulla al mondo, lasciandolo acceso quasi 24 ore su 24.

Ed allora, come obbligare queste persone a non arrecare disturbo agli altri, quando presenti in luoghi poco adatti agli squilli dei cellulari? La risposta pare volercela dare in modo molto significativo Microsoft, la celeberrima azienda produttrice del sistema operativo per PC più diffuso al mondo: Windows.

L’iPhone causa dipendenza e senso di onnipotenza?

Ormai siamo abituati a sentirne di tutti i colori quando il tema principale della discussione è l’iPhone. C’è chi lo difende a spada tratta, presentandolo come il miglior smartphone del pianeta, chi lo odia e lo accusa di essere soltanto una sorta di specchietto per le allodole. Insomma, il melafonino fa discutere e forse è anche questo uno dei suoi maggiori punti di forza.

L’essere costantemente sotto l’occhio dei riflettori ha senza dubbio favorito la sua fama e il suo successo. Ciò non significa che l’iPhone non sia un prodotto interessante e rappresenti una sorta di anno zero per la telefonia mobile. Ma non abbiamo comunque nascosto, in altri articoli, i dubbi sui prezzi enormi e sulle mancanze tecniche che un terminale di altissimo livello come l’iPhone ha.