iPhone 3G 4GB a 99 Dollari in arrivo

di Michele Baratelli Commenta

Rimbalza sui siti dedicati ai prodotti di Apple l’indiscrezione di un nuovo modello di iPhone.  Non si tratta però di un upgrade del modello attuale, ma, permetteteci, una sorta di downgrade: la voce che circola è quella del prossimo lancio di un iPhone 3G a 4GB negli USA. Si tratta naturalmente di una indiscrezione che però è molto interessante: questo nuovo modello, infatti, sarà venduto a 99 Dollari (naturalmente abbinato a un contratto biennale con AT&T). Perché mai Apple dovrebbe vendere questo particolare (forse anche un po’ retrò) modello di iPhone? Tutta la questione è nata dalla notizia che anche Wall-Marts venderà iPhone 3G negli USA.


Il mercato estero di iPhone 3G è molto diverso da quello che siamo abituati a vivere in Italia. Se in questi giorni siete usciti in cerca dei regali di Natale, vi sarete sicuramente accorti che le grandi catene di distribuzione di prodotti tecnologici presentano in una vetrinetta molto curata il prodotto dell’anno: iPhone 3G. Grazie agli accordi con TIM e Vodafone (e grazie anche al fatto che in Italia iPhone 3G è venduto anche in versione sbloccata) lo si può acquistare praticamente ovunque.

Situazione diversa quella degli USA: nel nuovo continente è possibile acquistare iPhone 3G negli Apple Store, nei negozi AT&T e nei punti vendita di BestBuy. Prossimamente anche Wall-Marts ha venderà iPhone 3G grazie a un accordo con Apple: da questo accordo è scaturito il rumor che vuole in vendita un iPhone 3G da 4GB a 99 Dollari.

L’indiscrezione, alla luce di questo fatto, può essere considerata veritiera e questo “particolare modello” di iPhone 3G si pensa possa essere una sorta di “lancio promozionale limitato” per pubblicizzare la vendita del melafonino anche nei punti vendita di Wall-Marts.

Queste indiscrezioni estere fanno venire un po’ di tristezza vivendo la realtà italiana dove un iPhone 3G costa ben 499 Euro. Non fermiamoci però all’apparenza: negli USA si pagheranno anche solo 99 Dollari ma poi si ha “sul groppone” l’abbonamento biennale, che però, sempre all’estero, è ormai la prassi. Difficile dire, a questo punto, chi stia meglio o peggio.

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