Ontrack Eraser: cancellare i dati nel cellulare in modo definitivo


Chi segue IoChiamo.com e legge i nostri articoli sa bene che i telefonini ormai non sono più semplici apparecchi per telefonare o inviare SMS. Sono diventati il principale strumento di comunicazione in molteplici modi, dalle mail ai social network, dai messaggini all’accesso a siti web, forum e molto altro.

Telefono Azzurro “più sicuro” con Kaspersky Lab

Kaspersky Lab, azienda specializzata in soluzioni per la sicurezza informatica che molti tra voi conoscono, ha siglato un accordo annuale con Telefono Azzurro, diventando partner tecnico di riferimento dell’Associazione. Kaspersky Lab è il gruppo produttore del noto antivirus per PC Kaspersky: un nome, decisamente particolare, che non sfugge facilmente alla memoria. Oggi però non parliamo propriamente di sicurezza per il proprio computer perché Kaspersky Lab, diventando partner tecnico di riferimento dell’Associazione Telefono Azzurro, si impegna a fornire la soluzione Kaspersky Total Space Security per 250 nodi complessivi. Con piacere segnaliamo l’iniziativa “sociale” tra uno dei più famosi brand di sicurezza informatica e l’Associazione Telefono Azzurro che aiuta da sempre i bambini in difficoltà.

Decriptato il codice di protezione delle reti GSM

Questa è una notizia che potrebbe scuotere il settore della telefonia mobile – e di tutti i concetti di privacy sulle chiamate – dalle fondamenta con conseguenti grattacapi per molte, moltissime aziende: Karsten Nohl, un ricercatore tedesco ha scoperto come “sbloccare” il codice di protezione usato per le reti mobili GSM.

eCall: gli operatori di telefonia mobile hanno detto si

Si era parlato il mese scorso dell’adozione volontaria di “eCall“, la nuova tecnologia di comunicazione a bordo degli autoveicoli, che potrebbe permettere di salvare 2 500 vite all’anno, e ora arriva il pieno sostegno del settore della telefonia mobile europea alla diffusione del dispositivo automatico europeo di chiamata di emergenza installato a bordo degli autoveicoli. Con la firma del protocollo di intesa dell’UE sulla realizzazione di eCall su scala europea, i rappresentanti dell’Associazione GSM hanno ribadito il loro impegno per l’adozione di questa tecnologia salvavita.

Il direttore dell’Associazione GSM Europa, ha firmato il protocollo di intesa eCall a nome del settore delle comunicazioni mobili. Presente in 219 Paesi, l’Associazione GSM raggruppa quasi 800 operatori mondiali di telefonia mobile e oltre 200 imprese, tra cui produttori di telefonini, imprese di software, fornitori di internet e di apparecchi e imprese dei settori dei media e dello spettacolo.

eCall: l’Unione Europea stringe per l’introduzione del servizio

Ultimo appello da parte della Commissione Europea verso tutti i paesi dell’Unione affinché accelerino l’adozione volontaria di “eCall“, la nuova tecnologia di comunicazione a bordo degli autoveicoli, che potrebbe permettere di salvare 2 500 vite all’anno. Quando un’auto ha un incidente grave, il sistema eCall compone automaticamente il 112, il numero unico d’emergenza europeo e comunica la posizione del veicolo al servizio d’emergenza più prossimo. In tal modo è possibile dimezzare i tempi d’intervento dei soccorsi, ridurre la gravità delle ferite e salvare la vita di persone che non sanno o non sono in grado di dire dove si trovano.

iPhone: SMS killer ancora in agguato

Nessun dispositivo mobile può dirsi sicuro al 100%. Figuriamoci l’iPhone che, grazie alla sua larghissima diffusione, è divenuto in men che non si dica il bersaglio preferito di tutti i malintenzionati interessati a spiare e rubare i dati degli utenti. L’ultima minaccia, in ordine cronologico, è quella rappresentata da una falla non ancora rattoppata da Apple, la quale consente ai cosiddetti cracker di sfruttare gli SMS per prendere il pieno controllo del melafonino.

Anche su Android scoperta una falla di sicurezza

Abbiamo visto spesso come le impressioni e le opinioni su un prodotto possano essere differenti, addirittura contrastanti a seconda dell’utente che ne giudica la validità. Ci sono prodotti, come iPhone di Apple ad esempio, che rendono tale diversità di vedute una sorta di “guerra” a favore o contro il touch screen device, senza una via di mezzo. Stessa cosa sembra stia accadendo, seppur con dimensioni più contenute rispetto al melafonino, anche per il nuovo T-Mobile G1 e per il suo sistema operativo Android. Un software, quest’ultimo, elogiato da alcuni e criticato da altri. Ovviamente in questo caso, come per iPhone e per altri prodotti, la verità sta nel mezzo: non esistono prodotti perfetti e immuni da difetti o mancanze.

Il Wi-Fi non è più un protocollo sicuro?

Il Wi-Fi non è più abbastanza sicuro per proteggere i dati wireless. Global Secure Systems sostiene che, grazie all’utilizzo delle più recenti schede grafiche Nvidia, è possibile accelerare ‘il recupero della password’ fino un numero sorprendentemente enorme – 10000% in più – e tutto ciò dimostra che il Wi-Fi (con i sistemi di cifratura WPA e WPA2) non è più sufficiente per proteggere i dati wireless. Bisogna iniziare a preoccuparsi e per una maggiore sicurezza dei nostri dati dobbiamo iniziare a stampare le E-Mail per poi sotterrarle in giardino? Oppure è solo una notizia che porta con sé un velo di falsità?

iPhone per il business? No, grazie

L’iPhone, negli ultimi mesi, ha raggiunto dati di vendita oltre le aspettative in molti paesi mondiali e negli States la quota di mercato è cresciuta di circa il 17 %, portando il melafonino al secondo posto dei terminali più venduti (superato soltanto, quasi a sorpresa, dalle vendite del buon “vecchio” Motorola Razr V3).

Una delle maggiori critiche rivolte contro il melafonino, però, riguarda la sua natura rivolta più verso il consumer e, quindi, non adatta ad un’utenza business e manageriale. Una veste che Apple cerca in tutti modi di togliersi di dosso, cercando di convincere anche il target aziendale a dotarsi di iPhone per un utilizzo professionale.

Peccato, però, che il melafonino pecchi di mancanze abbastanza serie e certamente non conformi ad un terminale aziendale, che avrebbe bisogno di maggiore sicurezza rispetto ai “normali” telefonini. Una delle ultime anomalie del touchscreen device della casa di Cupertino è legata all’utilizzo del terminale in modalità emergenza e agli sms, due aspetti apparentemente indipendenti l’uno dall’altro e che, invece, si trovano in rapporto conseguente.

iPhone, il tasto home rappresenta un pericolo?

Diciamoci la verità: anche se sono ancora molte le persone che dubitano circa il suo effettivo tasso di innovazione ed utilità, l’iPhone di Apple è riuscito a dare uno scossone al mercato globale della telefonia mobile, come non se ne vedevano da anni, anzi, forse unico nel suo genere.

Questa estrema popolarità del dispositivo touch-screen “made in Cupertino”, ha ovviamente fatto scatenare anche tutti coloro che cercano una qualsiasi – seppur minima – giustificazione per denigrare quest’ultimo. I cosiddetti ricercatori del “pelo nell’uovo” però, questa volta, forse hanno fatto centro, riuscendo a scovare un problema abbastanza serio circa la sicurezza di iPhone, o, per meglio dire, circa la privacy dei milioni di utenti in tutto il mondo che ne possiedono uno.

Anche se, di primo acchito, potrebbe suonare abbastanza strano, la minaccia principale che tutti coloro che posseggono il gioiellino Apple devono temere è… il tasto home!

Wi-Fi: quando, da risorsa, può diventare rischio?

Delle connessioni ad internet wi-fi (ovvero senza fili), abbiamo avuto modo di parlare in diverse circostanze, soffermandoci talvolta su iniziative lodevoli come FON, pensata per far condividere – a chi ne ha voglia – la propria connessione veloce alla grande rete con tutti gli altri partecipanti, di tutto il mondo.

Sulla comodità del mezzo non ci sono assolutamente dubbi: sfruttare internet, ovunque ci si trovi, tramite il proprio computer portatile, o tramite il proprio dispositivo mobile (magari per effettuare telefonate utilizzando la tecnologia VoIP), è un qualcosa di importantissimo, che apre a chiunque un mondo immenso di possibilità, in maniera del tutto gratuita. Ma con la privacy e la sicurezza come la si mette?

SMS truffa, ecco come ci spillano i soldi

Mentre la minaccia principale per i nostri portafogli nel mondo dei computer si chiama tuttora dialer (anche se con la larga diffusione dell’ADSL, per fortuna, i rischi sono notevolmente calati), per le persone che hanno quotidianamente a che fare con i cellulari, la massima attenzione va rivolta al bruttissimo fenomeno SMS truffa, che è in continua crescita.

Come avrete sicuramente avuto modo di leggere in più di un’occasione, il funzionamento degli SMS truffa è molto subdolo, promettendo servizi all’apparenza saltuari, che poi si rivelano inevitabilmente come costosissimi abbonamenti molto difficili da disdire. Proprio per questo, oggi vogliamo darvi qualche dritta su come riconoscerli e qualche informazione circa il loro reale funzionamento.

Ci sono messaggi per te! Chiama da telefono fisso [numero di telefono] e segui la voce guida. Info e costi di iscrizione [sito web]

Questo il messaggio tipo di uno dei tantissimi SMS truffa che ogni giorno infestano i nostri cellulari. L’invito rivolto all’utente nella maggior parte dei casi è quello di chiamare un numero per ricevere sul proprio dispositivo mobile dei messaggi, attivare dei crediti, scaricare news, delle immagini, dei video o ricevere suonerie “gratis”. Tutto rigorosamente tramite abbonamento, clausola molto furbescamente nascosta nella documentazione circa i termini del servizio.