Nokia: riciclate i vecchi cellulari

Già altre volte abbiamo voluto dedicare alcuni articoli al problema dei cellulari usati e alle iniziative volte al recupero e al riciclo dei vecchi devices, evitando in questo modo di incidere maggiormente sull’inquinamento del pianeta, già alle prese con una crisi climatica senza precedenti. Sono tantissime, inoltre, le persone che abbandonano i vecchi terminali seppur siano perfettamente funzionanti. Il motivo? Il desiderio di avere un telefonino più trendy, più accessoriato, più in linea con le proprie esigenze, sia lavorative che di fruizione prettamente ludica, dotati di particolari lettori multimediali, fotocamere ad alta risoluzione, piattaforme da gioco integrate, ecc…

Insomma, i cellulari usati, funzionanti e non, si accumulano nelle nostre case o, nel peggiore dei casi, nelle discariche, rilasciando sostanze altamente nocive e rendendo più difficoltoso lo smaltimento. Proprio per questi motivi la casa produttrice leader del mercato, ovvero la finlandese Nokia, rilancia la campagna di sensibilizzazione per il riciclo dei terminali: solo una minima percentuale di individui sa che nei cellulari non è presente soltanto plastica, piombo o rame, ma anche materiali di più alto valore intrinseco, come ad esempio l’oro.

Omega Pharma: un chip per ridurre le radiazioni dei cellulari

Ma le onde elettromagnetiche del cellulare fanno male? Quante volte ci siamo ripetuti questa domanda e quanti articoli abbiamo dedicato ad uno dei problemi che attanaglia da sempre il settore della telefonia mobile. Ovviamente qualche problema ci sarà, soprattutto quando si sta con il telefonino in mano tutto il giorno, oppure quando gli utilizzatori sono ancora in tenera età, un fenomeno, quest’ultimo, che ha messo in allarme diversi studiosi e analisti su un possibile rischio epidemia di forme tumorali nei prossimi anni. Ma quanto c’è di vero in tali ricerche? Il quesito si riallaccia alla domanda posta ad inizio articolo e, anche in questo caso, non è ancora facile rispondere.

L’unico modo per non trovarsi impreparati o scoperti ad un possibile danno da parte delle radiazioni dei telefonini è quello di moderarne l’utilizzo. Oggi gli smartphones ultra accessoriati danno la possibilità di usufruire di ogni loro aspetto (fotocamera, lettore video, player Mp3, giochi) utilizzando il device in offline, ovvero disattivandone la ricezione, come se fosse spento. Diverse aziende, invece, stanno cercando il modo di ridurre le onde emesse in utilizzo, ottenendo in alcuni casi degli interessanti risultati.

Intel: nuovi sensori per cellulari renderanno la carica infinita?

Torniamo a parlare di ambiente, un tema che in questi ultimi anni ha assunto proporzioni enormi, tanto da diventare una delle priorità non più rimandabili dell’intero pianeta. La telefonia mobile non è certo esente da questa situazione: ogni giorno sono milioni, forse miliardi, le persone che collegano il proprio device per ricaricarlo, consumando energia. Per non parlare dei rifiuti rappresentati da vecchi telefonini e accessori che, ogni anno, si accumulano, rendendo ancora più difficile lo smaltimento. In Cina è già emergenza nazionale, e il governo, infatti, starebbe pensando a nuovi progetti per evitare l’aggravarsi della situazione.

I cellulari ecologici? Ancora un miraggio

Barack Obama, Presidente eletto degli USA, ne è fermamente convinto: il mondo deve cambiare e deve farlo grazie all’ausilio di tecnologie che rispettino l’ambiente. Su ciò, più o meno, siamo tutti d’accordo, ma il mondo della telefonia mobile come ha risposto a questo importante appello? A quanto pare, in nessun modo: stando a quanto emerso da uno studio effettuato da ABI Research (leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato relative alle nuove tecnologie), infatti, le più importanti aziende del settore sarebbero troppo impegnate a far soldi per pensare anche allo sviluppo di dispositivi “verdi” che riescano a mantenere dei prezzi di vendita al pubblico accettabili.

Eurispes: cellulare prima dei 6 anni per un bambino su 10

Se si continua di questo passo, la simpatica fotografia che apre questo post potrebbe avvicinarsi alla realtà molto più di quanto ognuno di noi possa immaginare. Questo, in parole povere, è ciò che emerge dall’ultimo rapporto nazionale riguardante la condizione dell’Infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese, realizzato da Eurispes e Telefono Azzurro, e secondo il quale un bambino su 10 riceve il suo primo telefono cellulare prima di aver compiuto sei anni di vita. Un dato che, anche in noi appassionati di telefonia mobile, non può che destare più di qualche perplessità , soprattutto alla luce di certi studi scientifici a dir poco inquietanti.

N-Gage, ancora nulla sui trasferimenti dei giochi in più cellulari

Sono passati quasi sei mesi da quando la finlandese Nokia si era espressa riguardo ad alcuni aspetti legati alla piattaforma N-Gage e, in particolare, alla presunta impossibilità di poter trasferire i giochi acquistati da un device ad un altro. Un problema evidenziato soprattutto dagli utenti che avrebbero dovuto cambiare cellulare e che vedevano in tale politica un limite abbastanza pesante, con la possibile perdita dei giochi e del denaro speso per acquistarlo. Il gruppo nord europeo aveva recepito le lamentele dell’utenza e aveva annunciato di essere al lavoro per trovare una soluzione al problema.

SMS solidali: occhio a non sbagliare!

Qualche giorno fa’ abbiamo pubblicato un articolo riguardante la possibilità di utilizzare il telefonino come mezzo per finanziare importantissimi progetti di solidarietà. L’uso degli sms “solidali” è una pratica relativamente recente, che ha reso possibile la raccolta di grosse somme di denaro da destinare a quella parte del pianeta che è sicuramente meno fortunata della nostra. C’è però, chi lamenta alcuni problemi, soprattutto nelle modalità di tale raccolta: l’Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori (ADUC), infatti, ha evidenziato la somiglianza delle numerazioni 48xxx, utilizzate in genere per i progetti di solidarietà, e i numeri utilizzati dalle aziende legate ai controversi servizi abbonamento di contenuti per cellulare.

Un sms per cambiare il futuro di molti bambini? Si può, con Save The Children

Come ormai siamo abituati a vedere nella nostra quotidianità, il terminale non viene più soltanto utilizzato per le semplici telefonate o per comunicare con i propri numeri via sms/mms. Non tutti sanno, però, che l’uso del telefonino negli ultimi anni è stato veicolato da alcune associazioni di solidarietà per riuscire a raggiungere il maggior numero di persone ed avere, cosi, il massimo supporto senza dover puntare a richieste di somme di denaro troppo alte. Fino a pochi anni fa la raccolta di fondi destinata a opere di carità e di beneficenza si basavano principalmente sulla telefonia fissa con le cosiddette “promesse di contributi”. Una pratica utilizzata anche oggi, anche se per la maggior parte ormai ci si affida al telefonino e, in particolare, agli sms: messaggini del valore di 1 o 2 euro possono essere inviati da tutti i possessori di un cellulare.

Anche su Android scoperta una falla di sicurezza

Abbiamo visto spesso come le impressioni e le opinioni su un prodotto possano essere differenti, addirittura contrastanti a seconda dell’utente che ne giudica la validità. Ci sono prodotti, come iPhone di Apple ad esempio, che rendono tale diversità di vedute una sorta di “guerra” a favore o contro il touch screen device, senza una via di mezzo. Stessa cosa sembra stia accadendo, seppur con dimensioni più contenute rispetto al melafonino, anche per il nuovo T-Mobile G1 e per il suo sistema operativo Android. Un software, quest’ultimo, elogiato da alcuni e criticato da altri. Ovviamente in questo caso, come per iPhone e per altri prodotti, la verità sta nel mezzo: non esistono prodotti perfetti e immuni da difetti o mancanze.

Siamo tutti dipendenti dal telefonino?

La telefonia mobile è in costante crescita in tutto il pianeta. L’avvento delle economie emergenti ha reso la domanda di nuovi dispositivi mobili ancora più interessante e la produzione di cellulari si fa via via sempre più diversificata e adatta ad ogni esigenza di prezzo, di funzioni e di design. L’enorme diffusione dei terminali, cominciata nella seconda metà degli anni ’90, è sempre stata accompagnata da un quesito che oggi più che mai è presente e ancora privo di risposta: ma il cellulare fa male alla salute? Ricerche contrastanti hanno confermato e poi smentito e, ancora, riconfermato di continuo il legame tra l’utilizzo dei telefonini e le forme tumorali. Di recente si è parlato di allergie e sfoghi sulla pelle causate dal nickel, un materiale molto utilizzato nella realizzazione di tali prodotti. Ma un altra problematica legata all’utilizzo del cellulare è più di tipo psicologico che fisico: stiamo parlando della dipendenza da telefonino.

JuiceBar: il caricabatteria di salvataggio per cellulare

In un articolo di qualche giorno fa’ abbiamo parlato di come le grandi case produttrici stiano cercando un modo efficace per poter finalmente ovviare al problema dell’alimentazione degli smartphones moderni, in maniera tale da garantire un’autonomia soddisfacente anche con un utilizzo più variegato e prolungato nel tempo, riuscendo cosi a supportare tutti gli aspetti presenti nel device (fotocamera, giochi, player multimediali, ecc…) che hanno bisogno di notevole energia per poter funzionare. Le celle ricaricabili con l’etanolo potrebbero essere la soluzione? Le batterie ad idrogeno sono il futuro della telefonia mobile? In attesa di avere delle risposte a queste interessanti domande la vita continua inesorabile e le richieste dell’utenza si fanno sempre più esigenti e necessarie. Come, ad esempio, trovare il modo di non dover rinunciare al telefonino proprio nei momenti più critici a causa della batteria scarica.

Nokia: crollo nella Borsa di Helsinki

Non è certo un buon periodo per i mercati mondiali: titoli che crollano, borse che annaspano, mancanza di fiducia per e tra le banche rendono il sistema economico planetario altamente instabile e il rischio recessione è sempre dietro l’angolo. Ovviamente il mercato della telefonia mobile non è esente da questa crisi generalizzata e se il colosso leader nella produzione del settore, la finlandese Nokia, comincia a perdere quota, i problemi sono davvero grossi.

I risultati pervenuti dalla Borsa di Helsinki nella seduta di qualche giorno fa rendono l’idea: un crollo di quasi l’8% dei titoli Nokia nell’ultimo trimestre di quest’anno, con una flessione di vendite del 5%. Risultati in negativo contro le aspettative iniziali del gruppo nord europeo, che perde anche una consistente quota di utili netti, riassunta efficacemente nella percentuale – 30%.

Il Wi-Fi non è più un protocollo sicuro?

Il Wi-Fi non è più abbastanza sicuro per proteggere i dati wireless. Global Secure Systems sostiene che, grazie all’utilizzo delle più recenti schede grafiche Nvidia, è possibile accelerare ‘il recupero della password’ fino un numero sorprendentemente enorme – 10000% in più – e tutto ciò dimostra che il Wi-Fi (con i sistemi di cifratura WPA e WPA2) non è più sufficiente per proteggere i dati wireless. Bisogna iniziare a preoccuparsi e per una maggiore sicurezza dei nostri dati dobbiamo iniziare a stampare le E-Mail per poi sotterrarle in giardino? Oppure è solo una notizia che porta con sé un velo di falsità?

iPhone per il business? No, grazie

L’iPhone, negli ultimi mesi, ha raggiunto dati di vendita oltre le aspettative in molti paesi mondiali e negli States la quota di mercato è cresciuta di circa il 17 %, portando il melafonino al secondo posto dei terminali più venduti (superato soltanto, quasi a sorpresa, dalle vendite del buon “vecchio” Motorola Razr V3).

Una delle maggiori critiche rivolte contro il melafonino, però, riguarda la sua natura rivolta più verso il consumer e, quindi, non adatta ad un’utenza business e manageriale. Una veste che Apple cerca in tutti modi di togliersi di dosso, cercando di convincere anche il target aziendale a dotarsi di iPhone per un utilizzo professionale.

Peccato, però, che il melafonino pecchi di mancanze abbastanza serie e certamente non conformi ad un terminale aziendale, che avrebbe bisogno di maggiore sicurezza rispetto ai “normali” telefonini. Una delle ultime anomalie del touchscreen device della casa di Cupertino è legata all’utilizzo del terminale in modalità emergenza e agli sms, due aspetti apparentemente indipendenti l’uno dall’altro e che, invece, si trovano in rapporto conseguente.