
I principali operatori concorrenti di Telecom Italia sulla rete fissa, Fastweb, Vodafone, Tele2, Wind e BT, “non ci stanno” e ribadiscono la propria contrarietà alla decisione adottata da AGCOM relativa all’aumento del canone di unbundling, il prezzo all’ingrosso pagato dagli operatori concorrenti per l’affitto delle linee di Telecom Italia. In poche parole ciò significa un maggior costo per tutti gli “operatori telefonici virtuali” che, come conseguenza, diminuiranno investimenti e offerte.