Problemi legali per Square, il dispositivo per transazioni su cellulari

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Poco tempo fa, i cugini di AndroidUp, ci hanno parlato di Square, il simpatico gadget che si prefigge lo scopo di diventare un lettore di carte di credito applicabile ad ogni telefonino. Un concetto molto semplice quanto geniale: un piccolo gadget da applicare ad ogni telefonino lo farebbe diventare un sistema di pagamento di carte di credito utilizzando un software e il classico jack audio da 3,5 mm come collegamento. Neanche tempo di entrare ufficialmente in produzione che ci sono già problemi legali all’orizzonte dovuti a brevetti.

Jack Dorsey, il co-fondatore di Twitter, che si è presentato al mondo come il padre dell’idea nonchè titolare dell’azienda che dovrebbe produrlo a breve, ha dichiarato che il suo Square potrebbe rivoluzionare i sistemi di pagamento nel mondo.

Ma Bob Morley, un professore associato alla Electrical Engineering dell’università di Washington dice di aver avuto l’idea, costruito il primo prototipo funzionante di Square e di averne registrato il brevetto, che per motivi burocratici non sarà ufficializzato prima di 18 mesi

Su Square ci sono molteplici aziende pronte a scommettere. Il suo funzionamento estremamente facile e l’intelligente idea della connessione con qualunque telefonino tramite jack audio, potrebbero renderlo il sistema di pagamento più diffuso al mondo.

Morley dice di essere un amico di vecchia data di Jim McKlevey (co-fondatore e dirigente di Square) e che a suo tempo era impegnato nella ricerca di un sistema per il riconoscimento di impronte magnetico come metodo antifrode per il pagamento tramite carte di credito. All’epoca è stato lui a presentare l’idea e il prototipo di Square, con tanto di sistema “jack-audio”. Per una serie di motivi interni c’è stata rottura tra Morley e la Square che pare non aver voluto riconoscere la paternità dell’invenzione e non interessarsi al fatto che il brevetto è stato registrato. Pertanto sono previste battaglie legali piuttosto pesanti, dato che il gadget Square, se decollasse, potrebbe rendere svariati miliardi di dollari al suo produttore.

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