San Francisco: il livello di radiazioni dei cellulari accanto al prezzo


Mentre il mondo ancora si chiede se il cellulare fa realmente male c’è chi, come il primo cittadino di San Francisco, ha pensato di portarsi avanti con il lavoro ed ha emesso un provvedimento che ricorda molto da vicino il cambio dei pacchetti delle nostre sigarette in cui fa bella mostra di se un messaggio che avvisa dei danni del fumo. Il provvedimento in questione, non avendo basi certe sui danni che provoca il telefonino, prevede che i negozianti espongano, vicino al prezzo di vendita, anche il numero SAR (Specific Absorption Rate), cioè il tasso di assorbimento specifico.

Radiazioni, i 20 telefoni più dannosi per la salute

Dalle ultime ricerche è emerso che il nostro paese è tra i primi nel mondo per quanto riguarda la diffusione di apparecchi telefonici mobili, un numero sempre in crescita che in questi ultimi anni ha registrato un boom senza precedenti. Ogni italiano possiede in media 2 cellulari che usa quotidianamente durante tutto l’arco della giornata, le statistiche riportano 122 telefonini su 100 persone, cioè 1,22 telefonini per ogni italiano, e questo senza contare il resto della popolazione che è troppo giovane o troppo anziana per utilizzarli.

Un dato impressionante che ci mostra come il nostro paese sia diventato ormai telefonino-dipendente, per la fortuna degli operatori mobili italiani. Ma la domanda è: “Tutti questi cellulari non fanno male alla salute?”

Blackberry Curve è il cellulare più radioattivo. Anzi, no

Quelle appena trascorse, sono state quarantotto ore di fuoco per RIM. Motivo dell’agitazione della casa canadese un lancio di agenzia riportante dei dati errati: quelli che vedevano il BlackBerry Curve 8330 in testa alla classifica dei cellulari che emettono più radiazioni stilata da EWG anziché all’effettivo quarto posto. Una velina dell’ANSA datata 09/09/09 (data intrigante, non c’è che dire!) poneva infatti il gioiellino di Research In Motion avanti a Motorola MOTO VU204, MyTouch 3G e Kyocera Jax S1300, i reali detentori delle prime tre posizioni della infamante graduatoria. E questo, quasi inutile dirlo, ha mandato su tutte le furie i rappresentanti dell’azienda produttrice dei BlackBerry.

Omega Pharma: un chip per ridurre le radiazioni dei cellulari

Ma le onde elettromagnetiche del cellulare fanno male? Quante volte ci siamo ripetuti questa domanda e quanti articoli abbiamo dedicato ad uno dei problemi che attanaglia da sempre il settore della telefonia mobile. Ovviamente qualche problema ci sarà, soprattutto quando si sta con il telefonino in mano tutto il giorno, oppure quando gli utilizzatori sono ancora in tenera età, un fenomeno, quest’ultimo, che ha messo in allarme diversi studiosi e analisti su un possibile rischio epidemia di forme tumorali nei prossimi anni. Ma quanto c’è di vero in tali ricerche? Il quesito si riallaccia alla domanda posta ad inizio articolo e, anche in questo caso, non è ancora facile rispondere.

L’unico modo per non trovarsi impreparati o scoperti ad un possibile danno da parte delle radiazioni dei telefonini è quello di moderarne l’utilizzo. Oggi gli smartphones ultra accessoriati danno la possibilità di usufruire di ogni loro aspetto (fotocamera, lettore video, player Mp3, giochi) utilizzando il device in offline, ovvero disattivandone la ricezione, come se fosse spento. Diverse aziende, invece, stanno cercando il modo di ridurre le onde emesse in utilizzo, ottenendo in alcuni casi degli interessanti risultati.

Cellulari e cancro al cervello, un nuovo studio mette in allarme il mondo

Chissà se avremo mai una verità univoca e certa. Questo, il primo pensiero che ci viene istintivamente di mettere nero su bianco, dopo la notizia arrivata dagli Stati Uniti d’America circa una nuova, allarmante ricerca relativa alla correlazione tra utilizzo dei cellulari ed il manifestarsi di gravi malattie, quali il cancro al cervello.

Se istituzioni del rango dell’organizzazione mondiale della sanità e dell’Unione Europea, si trincerano dietro delle mezze parole spese a riguardo (un collegamento tra cellulari e tumori non è da escludere), il direttore di uno dei centri di ricerca sul cancro più importanti degli U.S.A. è andato dritto al problema, inviando una lettera a diversi gruppi, avvertendoli dei grandi danni che i dispositivi legati alla telefonia mobile possono causare alla salute delle persone.

A mettere benzina sul fuoco ci ha pensato poi Ronald Herberman del Centro sulla Ricerca Contro il Cancro dell’Università di Pittsburgh, secondo il quale, ognuno di noi dovrebbe sin da subito evitare un uso massiccio dei telefonini (tenendoli poi sempre lontani dalla testa), e non aspettare quindi risultati più o meno definitivi di studi sulla loro effettiva pericolosità per la salute umana.

Il più importante studio sul rapporto tra cellulari e tumori ancora non pubblicato. Cosa ci vogliono nascondere?

L’affaire riguardante le radiazioni emesse dai cellulari, ed in particolar modo le loro conseguenze sulla salute di chi ne fa un utilizzo prolungato, è un qualcosa che desta molto interesse in tutta l’opinione pubblica mondiale. Fatto ben noto alle amministrazioni pubbliche e (soprattutto) alle multinazionali del settore, ben consce del fatto che, un’eventuale conferma circa i danni delle emissioni su tutti gli utenti della telefonia mobile, potrebbe provocare un vero e proprio tsunami nelle vendite di questo tipo di prodotti.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare prima d’ora, Interphone è il più importante studio a livello mondiale – finanziato da 13 paesi con la bellezza di 15 milioni di euro, e coordinato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) – circa la correlazione tra l’utilizzo di telefoni cellulari e la manifestazione di tumori al collo ed alla testa. Studio previsto per la pubblicazione da almeno tre anni, ma misteriosamente ancora nel cassetto di chi l’ha condotto. Non si sa per colpa di chi.

Pop corn fatti con le radiazioni dei cellulari, la bufala torna su YouTube

Pop corn creati dalle radiazioni dei cellulari?

Sulla pericolosità delle radiazioni emesse dai cellulari abbiamo scritto anche noi diverse cose, talvolta preoccupate, talvolta meno. Ma c’è una cattiva abitudine che serpeggia sul web (e non solo) e che tende a creare inutili clamori allarmistici circa quest’argomento, tanto importante quanto studiato da fior fior di scienziati, decisamente più esperti di coloro che fanno dei video amatoriali su YouTube (o simili), “spettacolari” e senza uno straccio di spiegazione scientifica a loro supporto.

Il video che fa tornare in auge la vecchia bufala dell’uovo cotto con le radiazioni dei cellulari (della quale parleremo a breve) è quello che potete vedere qui sopra. C’è un gruppo di amici intorno ad un tavolo, al centro del quale vengono posizionati quattro chicchi di mais, circondati da tre telefonini accesi. Vengono quindi fatti squillare i dispositivi per un periodo imprecisato di tempo e, magia delle magie, al quarantesimo secondo di video (o giù di lì) i chicchi iniziano a trasformarsi in saporiti pop corn.

Non c’è che dire, il video è veramente simpatico e, fosse corrispondente alla realtà, avremmo trovato un metodo sublime per risparmiare qualche soldo sulla bolletta elettrica. Peccato però che, da un giornale autorevole come il Telegraph, arrivi un secco sbufalamento con basi scientifiche:

Premettendo l’impossibilità scientifica della cosa, i cellulari non producono nulla che sia assimilabile a ciò che è necessario (soprattutto a livello quantitativo) per la trasformazione di chicchi di mais in pop corn.

I cellulari sono più dannosi del fumo per la salute pubblica

I cellulari sono più dannosi del fumo. Questa la conclusione shock di uno studio effettuato da alcuni esperti, i quali hanno anche aggiunto che è necessario approntare quanto prima un piano regolatore per l’esposizione delle persone alle onde emesse dai telefonini, proprio come in tanti paesi del mondo (Italia compresa) si è fatto con il fumo delle sigarette. Così come le stesse industrie produttrici di tecnologia mobile dovrebbero far qualcosa per ridurre le radiazioni emesse dai loro prodotti che, secondo quanto rilevato dagli studi del Dr Vini Khurana, provocano più tumori del tanto bistrattato (a ragione) fumo.

I dati provenienti da questa ricerca appena pubblicata non lasciano davvero margini di dubbio: l’utilizzo ripetuto di cellulari per circa 10 anni raddoppia il rischio di contrarre un tumore al cervello. Un periodo di tempo molto breve che, sulla base di alcuni test effettuati dallo stesso Khurana, seppur breve, si è rivelato sufficiente per ottenere risultati così devastanti.

Va però detto che qualcosa si muove, infatti per la lotta contro le radiazioni dei cellulari sono già state messe in piedi alcune importanti iniziative, da parte di governi come quello francese e quello tedesco, entrambi promotori di ampie campagne di sensibilizzazione, rivolte soprattutto ai bambini, e nelle quali viene chiesto alla popolazione di non abusare dei telefoni cellulari.

Utilizzare i cellulari in gravidanza può danneggiare i nascituri?

Certo, credere a tutti gli allarmismi che di giorno in giorno affiorano circa lo scottante argomento delle radiazioni dei telefoni cellulari vorrebbe dire crederli peggio di una bomba atomica, ma lo studio che vi segnaliamo oggi parrebbe essere un qualcosa di molto serio ed ampiamente provato.

Oggetto degli studi è stata la salute mentale (ed i conseguenti comportamenti) dei nascituri dopo un uso, o abuso, dei telefoni cellulari da parte delle donne in stato interessante. I risultati purtroppo lasciano davvero poco all’immaginazione ed alla speranza: basta utilizzare due o tre volte al giorno un cellulare per entrare nella zona a rischio.

La mente controllata dai cellulari?

Carissimi amici appassionati di tecnologia mobile, oggi torniamo a parlarvi di uno degli argomenti più scottanti degli ultimi tempi, ovvero da quando i cellulari si sono diffusi in maniera così massiccia: le radiazioni e le loro conseguenze su di noi.

E’ infatti arrivata una notizia da Scientific American che fa quantomeno rabbrividire: i segnali elettromagnetici emessi dai telefonini possono alterare le nostre onde cerebrali, e di conseguenza i nostri comportamenti. Tutto questo perché, quando parliamo tramite essi, la nostra corteggia cerebrale è molto vicina all’antenna dei telefonini, che come noto emette quei segnali elettromagnetici di cui parlavamo qualche rigo più su.

Cordless e radiazioni: un problema reale? Ecco qualche consiglio utile

Nell’ultimo decennio la diffusione dei telefoni fissi senza fili è stata una delle tappe iniziali della rivoluzione tecnologia nel campo della telefonia mondiale. La possibilità di poter disporre di apparecchi sempre più completi, comodi e leggeri si presta come un’occasione in più per rendere la nostra vita più confortevole, intensa e comunicativa. Eppure, cari lettori, questi ultimi anni sono stati anche caratterizzati da alcune aspre polemiche legate alla funzionalità degli oramai indispensabili telefoni cordless (i telefoni senza fili che hanno ampiamente migliorato la comunicabilità domestica favorendone gli spostamenti): questi apparecchi, infatti, sono delle vere e proprie mini-stazioni radio sempre attive, che sfruttano appunto la lunghezza di queste onde, capaci di penetrare facilmente le mura di casa, mantenendo in costante comunicazione il cordless con la rispettiva base fissa collegata all’impianto telefonico.

I cordless funzionano per lo più secondo lo standard digitale DECT con trasmissione di impulsi ad alta frequenza giorno e notte, 24 ore su 24, anche se nessuno in realtà sta utilizzando l’apparecchio per le conversazioni. I danni collaterali denunciati in passato sono veramente inquietanti, legati a questi frequenti disturbi della salute:
  • Tumore, in particolare cancro al cervello;
  • Cefalea, insonnia, difficoltà di concentrazione, stanchezza, depressione, irritabilità;
  • Sensazione di rumori persistenti (tinnitus) e vertigini, irritazione degli occhi e disturbi della vista;
  • Disturbi del comportamento nei bambini come iperattività e aggressività, difficoltà di apprendimento (in analogia con la sindrome ADS), lattanti che piangono in continuazione, disfunzioni della crescita e dello sviluppo, nonché alterazioni del ritmo cardiaco e aumento della pressione sanguigna.;
  • Formazione di viscosità nel sangue, ad esempio grumi di globuli rossi; aumento del rischio di trombosi;
  • Un possibile peggioramento di molti stati morbosi preesistenti.

9 consigli per tenersi al sicuro dalle radiazioni del telefonino

Anche se con affermazioni talvolta altalenanti da parte di esperti e scienziati, ormai è un fatto appurato che le radiazioni emanate dai telefonini non fanno per nulla bene alla salute umana.

Proprio per questo, oggi noi di Io Chiamo vogliamo darvi 9 consigli per tenersi al sicuro dalle radiazioni del telefonino. Più le osservate e meglio è, quindi fate la massima attenzione e buona lettura:

1. Utilizzare il telefonino per lassi di tempo limitati: basta una telefonata di due minuti per cambiare la normale attività elettrica del cervello, quindi fare telefonate di breve durata aiuta molto il mantenimento della buona salute delle persone.

2. Tenere lontani i bambini: le radiazioni dei telefoni cellulari possono far male anche alla crescita delle ossa dei bambini, quindi è consigliato tenerli quanto più possibile alla larga dai telefonini.